Aiutare gli Stati in difficoltà mediante l’acquisto di bond sovrani. Era stata questa la decisione presa nove mesi fa dalla Bce, nell’ambito del programma Omt (Outright monetary transactions). In quell’occasione il presidente della Banca centrale, Mario Draghi, dichiarò che «nell’ambito del suo mandato,la Bce è pronta a salvaguardare l’euro con ogni mezzo». I Paesi che avrebbero beneficiato degli aiuti, avrebbero dovuto attuare programmi di risanamento e riforme. Tuttavia questa decisione si portò dietro, nove mesi fa come oggi, numerose polemiche in particolare dai vertici della Bundesbank, la banca tedesca. Secondo il presidente, Jens Weidmann, il programma Omt rischia di rallentare le riforme.
Uno scontro giunto fino alla Corte Costituzionale tedesca. Martedì e mercoledì, a Karlsruhe, i giudici hanno ascoltato i rappresentanti dei due enti, il consigliere Jorg Asmussen per la Bce e Weidmann per la Buba, con quest’ultimo che ha voluto mettere in chiaro che «non si tratta di due banche centrali che si combattono davanti alla Corte». Da sempre contrario, Weidmann fu l’unico a votare contro il programma Omt lo scorso settembre.
Asmussen, invece, ha difeso la Bce, e ai giudici della Corte Costituzionale tedesca ha spiegato come la decisione di acquistare bond dagli stati in difficoltà fosse del tutto in linea col mandato della Banca centrale. A sostegno dell’Eurotower anche il ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schauble, e persino la cancelliera, Angela Merkel, che ha difeso quanto deciso da Mario Draghi: «Noi crediamo chela Bceassicuri la stabilità dei prezzi nell’eurozona» ricordando come anche «la Germaniaavverte gli effetti della crisi, perciò è molto importante capire che se all’Europa le cose non vanno bene, neanche alla Germania possono andare bene».
Non rimane che attendere la sentenza della Corte che dovrebbe arrivare non prima della fine dell’estate, probabilmente dopo il 22 settembre giorno delle elezioni per il rinnovo del Bundestag, la Camera del parlamento tedesco.
Domenico Cavazzino