Cesare Battisti andrà in cella da solo e, dovendo scontare l’ergastolo, sarà sottoposto a un isolamento diurno della durata di sei mesi. A quanto si apprende è questo il trattamento carcerario che sarà riservato al terrorista dei Pac, che da quando ha rimesso piede sul suolo italiano è ufficialmente un detenuto.
Subito dopo l’atterraggio a Ciampino e la notifica delle sentenze restrittive della libertà emesse dalle procure, verrà trasferito nel carcere di Rebibbia dove verrà collocato nel circuito di alta sicurezza dedicato ai terroristi, di competenza del Tribunale di Sorveglianza di Roma. È dunque questo l’epilogo di una fuga che lo ha visto in latitanza per 38 anni.
Il procuratore generale di Milano Roberto Alfonso e il sostituto procuratore generale Antonio Lamanna, che hanno coordinato le indagini per l’arresto condotte dalla Digos milanese, hanno inoltre fatto sapere che Battisti rientra nei casi di ergastolo ostativo, ovvero senza la possibilità di ottenere benefici nell’esecuzione della pena, almeno che le condizioni non mutino.
Se infatti nel corso della detenzione Battisti dovesse collaborare con la giustizia, ciò rientrerebbe tra i motivi di mutamento delle condizioni. La competenza sull’esecuzione della sua pena è della Procura generale di Milano, che ha emesso l’ordine di carcerazione per l’esecuzione della pena con conseguente mandato d’arresto internazionale.
Dopo l’isolamento, su decisione del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, potrebbe essere trasferito in un altro carcere italiano addetto alla massima sicurezza. A renderlo noto sono state fonti del dipartimento stesso, ipotizzando che l’ex membro dei proletari armati per il comunismo sconterà l’ergastolo in un penitenziario italiano ancora da individuare.