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BATTISTI ESPULSO. ANDRA’ IN MESSICO O IN FRANCIA. APPELLO TORREGIANI: «RENZI LO RIPORTI IN ITALIA»

di Domenico Cappelleri04 Marzo 2015
04 Marzo 2015

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Cesare Battisti sarà espulso dal Brasile e probabilmente andrà in Messico o in Francia. Lo ha dichiarato l’avvocato dell’ex terrorista rosso che è stato informato dal giudice: «mi hanno comunicato la decisione dell’espulsione, ma non c’è ancora una data». Il legale ha annunciato che ricorrerà contro la sentenza del tribunale federale emessa il 26 febbraio.

Caso internazionale. Il giudice federale di Brasilia Adverci Rates Mendes de Abreu ha revocato il visto all’ex brigatista e ha chiesto al governo di verificare la possibilità di consegnarlo alle autorità di uno degli stati nei quali si era rifugiato dopo essere scappato dall’Italia. Secondo la sentenza resa pubblica dal quotidiano O’globo «Battisti è uno straniero senza documenti, condannato nel suo paese e quindi deve essere espulso». Per il magistrato brasiliano deve essere considerato nullo il documento con cui il Brasile ha concesso il visto speciale per farlo rimanere. Battisti, ex esponente dei Proletari armati per il comunismo, è stato condannato in contumacia a due ergastoli per quattro omicidi compiuti alla fine degli anni ’70. Nel 2007, dopo un fuga per il mondo lunga più di 30 anni, venne arrestato a Rio de Janeiro, ma l’ex presidente brasiliano Lula respinse la richiesta di estradizione in Italia e gli concesse lo status di rifugiato politico. Il legale brasiliano di Battisti Igor Sant’Anna Tamauskas ha dichiarato di voler far ricorso: «Non capisco come si possa modificare una decisione della Corte costituzionale e del presidente della Repubblica».

Una piacevole sorpresa. Angelo Torregiani, figlio del gioielliere ucciso il 16 febbraio del 1979, ha commentato così la decisione: «E’ una sorpresa sicuramente piacevole ma da prendere con le pinze perché l’espulsione non vuol dire che sarà estradato in Italia – ha detto -, per questo lancio un appello al governo e al presidente del Consiglio Matteo Renzi affinché mostrino la giusta determinazione sul caso e tornino a chiedere che l’ex terrorista rientri in Italia e possa scontare la sua pena». Battisti nel 1979 era riuscito ad evadere dal carcere di Frosinone e due anni più tardi a fuggire in Francia, dove con lo status di rifugiato politico previsto dalla “dottrina Mitterand”, era riuscito a rifarsi una vita, dandosi alla scrittura di romanzi gialli.

Estradato dove? Esclusa, per ora, l’estradizione in Italia, sono due le possibili destinazioni per l’ex terrorista: Messico o Francia. Salvo colpi di scena Battisti verrà consegnato a uno di questi stati nei quali ha vissuto prima di trasferirsi in Brasile. Intanto, c’è soddisfazione dalla politica italiana per la sentenza del giudice brasiliano. Giorgia Meloni sul suo profilo twitter ha scritto: «Aspettiamo Cesare Battisti a braccia aperte».

Domenico Cappelleri

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