“La Rai non è dei conduttori”, all’indomani dell’acceso botta e risposta tra il premier e il conduttore di Ballarò, Matteo Renzi torna a parlare della Rai, questa volta criticando non solo Giovanni Floris, ma anche l’Unione sindacale giornalisti Rai “che non è né dei conduttori televisivi né dei sindacalisti dell’Usigrai, ma appartiene ai cittadini che la pagano attraverso il canone e la fiscalità generale. Se chiediamo sacrifici ai cittadini, alle banche, è giusto che li faccia anche la Rai”.
Nella puntata di martedì sera il premier aveva difeso il taglio di 150milioni di euro deciso da Palazzo Chigi e aveva invitato la Rai a partecipare attivamente alla spending review chiedendo un sostanzioso contributo. Subito era arrivata l’obiezione di Giovanni Floris sul rischio di indebolimento della tv pubblica: “Non teme chiedendo 150milioni alla Rai di favorire Mediaset?”.
“E’ possibile che in questo paese ci sia stato un duopolio tra Rai e Mediaset assolutamente fuori luogo e senza alcuna apertura? Oggi c’è Mediaset, Sky, il digitale, ci sono le nuove forme e di fronte a queste straordinarie opportunità se io fossi un dirigente della Rai mi preoccuperei di portarla nel terzo millennio e non di stare a inseguire il rapporto con i partiti”, era stata la replica del premier che ha poi promesso di non mettere assolutamente bocca in discussioni sui palinsesti, sui conduttori, sui direttori e sulle trasmissioni Rai a differenza di tutti i suoi predecessori, rivendicando inoltre di non aver mai incontrato né il presidente della Rai, né l’amministratore delegato.
In sostanza fate un po’ come meglio credete ma tirate fuori i soldi, è il messaggio di Matteo Renzi. Il rischio però, secondo Floris, è che in un paese dove c’è un forte duopolio televisivo Rai-Mediaset solo l’azienda di Viale Mazzini sia inseguita dalle tasse.
“La Rai è partecipata dallo Stato. Lo so che si fa confusione dopo dieci anni di Berlusconi, ma Mediaset appartiene a Berlusconi, la Rai invece allo Stato italiano”, sostiene Matteo Renzi che propone come soluzione di vendere Raiway.
“Dice che non si vuole occupare della Rai, ma poi indica anche quali pezzi vendere. Renzi mette in ginocchio un’azienda e a rischio il posto di lavoro di migliaia di famiglie”, è stata la replica dell’esecutivo Usigrai, il sindacato dei giornalisti della tv pubblica, dopo il vivace confronto tra il premier, deciso a non fare sconti sui risparmi previsti dal decreto Irpef e il conduttore di Ballarò. Scontro che durante la notte si era trasferito sui social network con un tweet di Renzi subito dopo la trasmissione: “Niente paura. Il futuro arriverà anche alla Rai. Senza ordini dei partiti. #cambiaverso #italiariparte”.
Risse/3 Renzi dopo il battibecco con Floris insiste: “La Rai non è dei partiti. Ora paghi”
15 Maggio 201452