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HomeEsteri Bannon fa un passo indietro “Donald Trump jr un patriota”, mai collusione con i russi

Bannon fa un passo indietro
"Trump jr è un patriota
non è colluso con i russi"

Retromarcia dell'ex consigliere dopo

le accuse nel libro di Michael Wolff

di William Valentini08 Gennaio 2018
08 Gennaio 2018

In this Feb. 3, 2017 file photo, President Donald Trump and White House chief strategist Steve Bannon are seen in the State Dining Room of the White House in Washington. (ANSA/AP Photo/Evan Vucci, File) [CopyrightNotice: Copyright 2017 The Associated Press. All rights reserved.]

L’ex capo della campagna elettorale di Donald Trump, Steve Bannon, alla fine, ha compiuto l’auspicata marcia indietro sull’intervista rilasciata al giornalista Michael Wolff nel libro “Fire and Fury: Inside the Trump White House” in uscita domani. L’ex consigliere strategico ed editore della destra alternativa definì i presunti incontri tra il figlio di Trump e i russi come “sovversivi” e “anti patriottici”.

“Donald Trump jr è sia un patriota che una brava persona”, ha esordito  Bannon nel comunicato affidato alla pagina Axios.com. Il primogenito del presidente “è stato inarrestabile nel sostegno di suo padre e dell’agenda che ha contribuito a rivoltare il nostro Paese”. Mi rammarico che “il ritardo nel rispondere al resoconto inaccurato (del libro) riguardante Donald Jr abbia distratto l’attenzione dagli storici traguardi del presidente nel suo primo anno di presidenza”. “Non c’è stata alcuna collusione” con i russi “l’indagine è una caccia alle streghe”, ha concluso l’ex consigliere strategico.

Bannon ha spiegato che i commenti negativi non erano rivolti a Donald Jr, ma a Paul Manafort, “un professionista di lungo corso di campagne elettorale con esperienza e conoscenza di come operano i russi” e che secondo l’ex ufficiale di marina “avrebbe dovuto sapere che sono sleali, furbi e non amici nostri”. “I miei commenti sull’incontro con i russi – si è giustificato – provenivano dalla mia esperienza di vita come ufficiale della Marina di stanza a bordo di un cacciatorpediniere la cui principale missione era dare la caccia ai sottomarini sovietici. Ai miei tempi al Pentagono, durante gli anni di Reagan, il nostro focus era sconfiggere “l’impero del male” e fare film sulla guerra di Reagan contro i sovietici e dal coinvolgimento di Hillary Clinton nella vendita dell’uranio” ai russi.

In agosto il Tycoon Trump ha allontanato Bannon dalla Casa Bianca, cosa che sembra non intaccare la fiducia che il fondatore di Breitbart News ha nell’attuale presidente: è stato “l’unico candidato che avrebbe potuto sfidare e sconfiggere l’apparato della Clinton, l’unica persona finora che ha condotto uno sforzo globale per predicare il messaggio di Trump e del Trumpismo” ovvero “rendere l’America di nuovo grande”.

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