ROMA – Raggiunge quota 2.965,7 miliardi il debito pubblico dell’Italia al 31 dicembre 2024. A renderlo noto la Banca d’Italia nell’ultimo aggiornamento sulla finanza pubblica “Fabbisogno e debito”. Un “record poco invidiabile”, secondo il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, nonostante non sia stata superata la soglia monstre dei 3 mila miliardi. Per Dona il risultato rimane comunque di una magra consolazione.
Il debito, rispetto all’anno precedente, ammontava a 2.868,4 miliardi, pari al 134,8 % del PIL. L’aumento è stato dovuto in gran parte al fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche e l’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione del cambio.
Nel corso del 2024 la quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia è diminuita collocandosi al 21,7% alla fine dell’anno e allo scordo dicembre la vita media residua del debito è risultata in linea con quella della fine del 2023, pari a 7,9 anni.