Buone notizie per il debito pubblico italiano: secondo la Banca d’Italia, nel documento “Finanza pubblica: fabbisogno e debito”, nel mese di agosto si è registrato un calo dell’indebitamento statale di 21,3 miliardi di euro rispetto al mese precedente. Il debito pubblico si attesta quindi a 2.279,2 miliardi. Il dato riflette il calo delle disponibilità liquide del Tesoro (-22,2 miliardi, a 63,4; erano pari a 64,6 miliardi ad agosto del 2016), in piccola parte compensato dal fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (0,5 miliardi) e dagli effetti legati agli scarti e ai premi all’emissione e al rimborso, alla rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e all’apprezzamento del tasso di cambio (complessivamente pari a 0,4 miliardi).
Nello stesso documento di BankItalia viene evidenziato, su base annua, un aumento di 11,5 miliardi nelle entrate tributarie contabilizzate, giunte ora al totale mensile di 45,5 miliardi di euro. Un dato che può essere considerato un buon successo nella lotta dello Stato nei confronti dell’evasione fiscale e della finanza “in nero”.
Nel testo si legge come questo aumento “riflette tra l’altro lo slittamento delle scadenze relative all’autotassazione”. Nel rapporto di BankItalia poi si evidenzia che, nei primi otto mesi del 2017, le scadenze sono state pari a 278,6 miliardi, in aumento del 3,2% rispetto al corrispondente periodo del 2016. “Al netto di alcune disomogeneità temporali e contabili l’aumento delle entrate sarebbe più contenuto”, si legge.
Per quanto riguarda i sotto-settori, il debito delle amministrazioni centrali è diminuito di 21,1 miliardi, mentre sia il debito delle amministrazioni locali sia quello degli enti di previdenza sono diminuiti di 0,1 miliardi.