Nuova audizione in parlamento per discutere della Manovra del governo Meloni. Solo sette Parlamentari, tra presenti e collegati da remoto, ad assistere a un documento già pronto ad essere modificato.
Da Bankitalia arrivano obiezioni nei confronti dei temi più controversi contenuti nella Legge di Bilancio. Per quanto riguarda gli oneri legati alle transizioni effettuate mediante strumenti di pagamento elettronici, la Banca d’Italia sostiene che il contante ha costi superiori a quelli delle carte di debito e credito e che il governo sul Pos “non si rende nemmeno conto che sta facendo un grave danno ai commercianti”.
Fabrizio Balassone, capo del servizio della struttura economica della Banca d’Italia, stima l’importo lordo della manovra a 39,2 miliardi di euro sostenendo che le principali misure di entrata derivano dai prelievi sulle imprese del settore energetico. Soltanto dagli extraprofitti alle casse del governo arrivano 4 miliardi di euro.
Balassone sostiene che alcune decisioni prese dal governo in materia di pagamenti in contante e di tregua fiscale non fanno altro che entrare in contrasto con la modernizzazione del Paese, con il Pnrr e con l’impegno che l’Italia ha assunto di combattere l’evasione fiscale.
Bankitalia boccia anche le decisioni di Meloni sul reddito di cittadinanza. È sempre Fabrizio Balassone a far luce sullo scenario attuale affermando che l’introduzione del reddito rappresenta un traguardo importante per il benessere dell’Italia. Secondo l’Inps, infatti, senza reddito nel 2020 ci sarebbero stati “un milione di individui poveri in più”.
“In questo difficile contesto la congiuntura nel Paese ha mostrato per il momento una sostanziale tenuta. Gli indicatori puntano però ad un indebolimento dell’attività per il trimestre, in corso, in cui è proseguito il rialzo dell’inflazione”. È così che Fabrizio Balassone mette in guardia il governo sulle future proiezioni economiche.
