ROMA – Il debito italiano scende leggermente a luglio 2024 di 1,1 miliardi di euro rispetto al mese precedente, attestandosi così a 2.946,6 miliardi. A indicarlo è la Banca d’Italia, spiegando che “l’avanzo di cassa delle amministrazioni pubbliche (1,9 miliardi) ha più che compensato l’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (che ha complessivamente aumentato il debito per 0,8 miliardi)”. Le disponibilità liquide del Tesoro sono rimaste, per questo, “sostanzialmente invariate rispetto al mese precedente, stabili a 45,4 miliardi”.
Nei primi sette mesi del 2024 entate salgono di 11,9 miliardi
Nei primi sette mesi del 2024 le entrate tributarie sono state pari a 309,3 miliardi, in aumento del 4% (11,9 miliardi) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’indicatore tiene conto anche dei flussi di cassa dei rendimenti economici e considera, tra tutte, le imposte statali. Si differenzia, in questo senso, dalle entrate tributarie calcolate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che tiene conto del criterio della competenza.
Istat conferma calo dell’1,1% dell’inflazione ad agosto
Intanto nel mese di agosto l’inflazione scende a +1,1% da +1,3% del mese precedente, anche a causa dell’ampliarsi della flessione dei prezzi dei beni energetici (-6,1% da -4% di luglio). I dati, confermati dall’Istat, precisano che al lordo dei tabacchi, il carovita aumenta dello 0,2% su base mensile. Sempre ad agosto i prezzi del comparto alimentare mostrano un rallentamento, dato che contribuisce a frenare la dinamica del cosiddetto carrello della spesa che scende a +0,6% da +0,7% del mese precedente.
Assoutenti: “Calo dell’inflazione non frena rincari nel turismo”
Meno positivi, invece, i dati sul turismo che, come afferma Assoutenti, “certificano i maxi-rincari che si sono abbattuti sul comparto, confermando il recente allarme di Bankitalia secondo cui gli aumenti nel comparto del turismo in Italia sono nettamente superiori all’inflazione media dei servizi e contribuiscono a frenare il calo dei prezzi in atto nel nostro Paese”.