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HomeEconomia Banca Carige, assemblea decisiva per il salvataggio. Quota Malacalza non presente

Assemblea Banca Carige
decisiva per il salvataggio
Malacalza non presente

Il via libera per aumenti del capitale

Modiano: "Ccb soluzione migliore"

di Serena Console20 Settembre 2019
20 Settembre 2019

Arriva oggi la resa dei conti per la Cassa di Risparmio di Genova. In mattinata si è aperta l’assemblea degli azionisti di Banca Carige, che tenta di salvare l’istituto con un aumento di capitale da 700 milioni di euro, messo a punto dai commissari straordinari con il Fondo interbancario di tutela dei depositi, la trentina Cassa centrale banca, Amco (già Sga) e altri.

Tra le fila di una riunione affollata al Tower Hotel Airport a Sestri Ponenti, nel genovese, non passa inosservata la presenza di Vittorio Malacalza, il primo azionista che ha nelle mani quote pari al 27,5%. All’assemblea partecipano oltre ventimila azionisti in proprio e per delega con il 47,6% del capitale, ma al momento non risulta registrata la quota della Malacalza Investimenti.

All’arrivo, il primo socio di Malacanza Investimenti ha infatti detto ai cronisti di essere presente solo come un “piccolo azionista”, riferendosi quindi alle quote frazionali che possiede direttamente. Non ha dato quindi alcuna indicazione sulle mosse della società controllata dai due suoi figli.

Ma la quota dell’imprenditore genovese è determinante per l’esito dell’assemblea, osservata da molti con timore. È infatti ancora vivo il ricordo dell’astensione di Malacalza al voto nell’assemblea del 22 dicembre scorso che ha portato al blocco dell’aumento di 400 milioni di euro. Dopo la scelta, infatti, è scattato il commissariamento dell’istituto deciso dalla Banca Centrale Europea.

Per l’approvazione della delibera in assemblea straordinaria oggi serviranno voti a favore dai due terzi dei presenti: così se Malacalza si asterrà o voterà contro, la proposta di aumento potrebbe saltare di nuovo.

In caso di una nuova bocciatura in assemblea, il rischio è anche quello di una liquidazione coatta, con effetti sull’economia del territorio e ancor prima per i 4mila dipendenti.

Il “conto” del rafforzamento patrimoniale nel riassetto previsto è di 900 milioni: 700 tramite aumento, con dei warrant gratuiti collegati, e 200 tramite un prestito subordinato.

Parole di sostegno e apprezzamento per l’impegno degli azioni presenti ai lavori arrivano dal commissario straordinario dell’istituto, Pietro Modiano, che ha ribadito l’importanza della decisione di oggi. “Se il risultato dell’assemblea è quello che noi auspichiamo, ringrazio gli azionisti”, ha detto Modiano, aggiungendo che la soluzione migliore sarebbe il riassetto con il gruppo bancario Ccb.

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