La rivincita dei libri sul digitale viene scoperta da una ricercatrice australiana, Margaret Merga. Lo spiega oggi il Sidney Morning Herald. Un suo studio fatto per l’Università Murdoch di Perth ha dimostrato che i bambini tendono a leggere di meno, e non di più, se vengono loro messi a disposizione dispositivi come tablet e smartphone.
La ricerca è stata condotta su 997 bambini dell’Australia dell’Ovest frequentanti gli ultimi tre anni delle elementari.
Un suo altro lavoro dimostra che per leggere i più piccoli preferiscono il tradizionale supporto cartaceo. Secondo Merga, questo dipende dal fatto che sentono il libro nelle mani come un impegno vero alla lettura. Utilizzare gli apparati elettronici invece porta alla distrazione, visto che la possibilità di passare da un’applicazione all’altra porta a perdere la concentrazione sul singolo scritto.
Il Sidney Herald spiega anche che queste scoperte arrivano proprio nel momento in cui in Australia si sta assistendo a una diffusione sempre maggiore di e-books nelle scuole. Il 34% delle scuole del Paese se ne è dotata nel 2015, contro il 28% del 2014. Questo anche grazie alle politiche del governo, prosegue il quotidiano.
Merga aggiunge che un altro fattore che ne aumenta l’uso è il bombardamento pubblicitario sui genitori. A loro è stato detto che l’uso dei supporti elettronici aumenta l’intelligenza dei figli. Ma a suo avviso non esistono prove scientifiche che lo confermino.
Il quotidiano australiano ricorda inoltre un recente studio OCSE. Secondo il quale il maggiore uso di tablet e smartphone non migliora i tassi di educazione numerica e letteraria. Anzi, pare che in alcuni casi la qualità diminuisca.
