E’ stato un catetere sistemato male ad uccidere la piccola Gloria Ascia. La bambina, affetta da anemia falciforme, era stata ricoverata il 2 settembre per essere curata, in attesa dell’arrivo del midollo osseo del fratellino.
E proprio durante il secondo day hospital è accaduta la tragedia: nel sistemare il catetere pediatrico, l’anestesista avrebbe causato l’emorragia interna che compromesso i polmoni e anche il cuore. In un primo momento si era pensato, da alcune in descrizioni, che il catetere inserito non era pediatrico (terminati) ma uno per adulti, ma gli accertamenti dell’ospedale avrebbero smentito questa ipotesi, come ha raccontato Enrico Bollero, direttore del Policlinico alla Vita in Diretta: “Dalla relazione della direzione sanitaria mi è stato certificato che il catetere era pediatrico. Mi sembrerebbe assurdo che trattandosi di un bambino di due anni e mezzo un qualunque medico possa prestarsi a fare un intervento di questo tipo con un catetere da adulto”. omicidio colposo.
Intanto l’anestesista coinvolto nell’operazione è stato sospeso a scopo cautelativo: “Posso annunciare – ha aggiunto Bollero – che in attesa di nuovi accertamenti ho firmato un primo provvedimento di sospensione cautelare per l’anestesista coinvolto nell’intervento. Ho nominato una commissione di qualificati e riconosciuti professionisti esterni – ha concluso – nelle persone del professor Pirozzi, capo dipartimento di Anestesia del Bambin Gesù, del professor Inserra, primario di chirurgia generale e toracica del Bambin Gesù, e del professor Marsella, medico legale”. Intanto il magistrato, che sta conducendo le indagini, ha disposto il sequestro del catetere venoso da parte dei Nas, che stanno anche indagando sui medici e infermieri che hanno partecipato all’operazione, per ora la Procura ha iscritto nel registro degli indagati sette persone, con l’accusa di omicidio colposo.
Anche la madre della bambina, incinta di cinque mesi, ha parlato anche lei a La Vita in Diretta: “La mia gravidanza procede malissimo, ho minacce di aborto. Ho un figlio traumatizzato perché pensava di salvare la sorellina. Gli abbiamo spiegato che non è stata colpa, lui ha solo sei anni”.
Francesca Ascoli