È stato inaugurato ieri a Roma il nuovo polo hi-tech dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, che si occuperà della ricerca per le malattie genetiche nei bambini. Cinquemila metri quadrati di moderne tecnologie per le indagini genetiche e cellulari, un’officina farmaceutica per la realizzazione di terapie avanzate, il tutto gestito da circa 150 ricercatori per un totale di 26 milioni di euro investiti. A questo si aggiungono 15 milioni di euro di budget annuo frutto dei progetti di ricerca e dei servizi scientifici prodotti. Il progetto inaugurato ieri dall’azienda ospedaliera del Gianicolo si radica su una tradizione di ricerca importante che, con oltre quaranta specializzazioni, risponde a quasi il 45% della domanda sanitaria pediatrica nazionale. Come Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, il Bambino Gesù della capitale da 30 anni fa ricerca clinica traslazionale, quella cioè che ha immediate ricadute nella pratica clinica.
Questo il progetto che ha portato alla nascita dei nuovi laboratori dell’ospedale romano, e che farà della struttura uno dei più importanti poli pediatrici dell’Europa per ricerca e assistenza ai più piccoli. Tra le principali patologie che verranno trattate nel nuovo polo troviamo le malattie genetiche, che a oggi rappresentano più della metà percentuale dei ricoveri pediatrici. Centro della struttura avveniristica è la “cell factory” di oltre mille metri quadrati, un’officina farmaceutica che proprio in questi mesi dovrebbe ottenere il via libera dell’Agenzia italiana del farmaco per la produzione di prodotti per le terapie avanzate, entro il 2015.
Insieme alla grande biobanca presente all’interno della struttura (che al suo attivo ha già decine di migliaia di campioni pronti all’uso clinico e terapeutico), il progetto si avvale dell’uso di tecnologie avanzatissime unite all’applicazione delle conoscenze genetiche dei medici specializzati: «Ci occuperemo di genetica e malattie rare, multifattoriali, onco-ematologia, immunoterapia e farmacoterapia», ha spiegato il direttore scientifico del Bambino Gesù, Bruno Dallapiccola. Sarà così possibile orientare gli stili di vita e adottare misure utili a prevenire le malattie, impedendone o rallentandone l’insorgenza. A breve poi, partiranno anche due test clinici, racconta Franco Locatelli del Bambino Gesù: «Uno dei due verrà utilizzato per i linfociti geneticamente modificati contro il neuroblastoma, molto frequente nei bambini. L’altro invece sarà usato per sfruttare le capacità di modulazione del sistema immunitario attraverso le cellule staminali in diversi tipi di malattie».