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HomeCronaca Balneari: “Per noi serve dialogo tra sviluppo e tutela sul nuovo porto di Fiumicino”

"Sul nuovo porto di Fiumicino
per noi balneari serve dialogo
tra sviluppo e tutela”

La posizione del sindacato del Lazio

“Gli stabilimenti sono a rischio”

di Elisabetta Guglielmi14 Marzo 2025
14 Marzo 2025
Marzia Marzoli

Marzia Marzoli, presidente del Sindacato Balneari Lazio

La costruzione del porto crocieristico di Fiumicino andrà a modificare completamente il litorale romano, incidendo anche sugli stabilimenti balneari. Ma quale è l’opinione dei balneari al riguardo? A parlarne a Lumsanews.it è Marzia Marzoli, presidente S.I.B. Lazio (Sindacato Italiano Balneari).

In che modo la costruzione del porto potrebbe influire sulla situazione degli stabilimenti balneari del Lazio?

“L’impatto riguarderà principalmente gli stabilimenti balneari della costa interessata dall’infrastruttura, piuttosto che l’intero Lazio. Se l’elettrificazione delle banchine ridurrà le emissioni a nave ferma, resta da capire come la costruzione del porto e l’aumento del traffico marittimo influenzeranno la costa e la qualità dell’acqua. L’esperienza di Civitavecchia, dove la crescita del traffico crocieristico ha sollevato interrogativi ambientali, suggerisce che sarà necessario un attento monitoraggio”.

Il porto potrebbe portare un incremento del turismo balneare, favorendo gli stabilimenti stessi?

“Difficile dirlo con certezza. I crocieristi, che già dispongono di servizi a bordo, potrebbero non avere un impatto significativo sugli stabilimenti balneari La presenza di mega yacht potrebbe attrarre un turismo di fascia alta, ma non si sa se questo si tradurrà in una frequentazione delle spiagge o in un uso più esclusivo delle strutture portuali. Se si parla di futuro, bisogna affrontare anche il destino delle concessioni balneari, nodo cruciale per il settore. La questione della loro durata e le procedure di gara rappresentano un’incognita. Senza certezze normative, il rischio è uno stravolgimento del tessuto economico e sociale delle località balneari, con conseguenze sulla stabilità delle imprese e sull’attrattività del territorio. Affrontare questa sfida con interventi strutturali efficaci deve essere una priorità”.

In che modo gli stabilimenti balneari potrebbero risentire di un incremento dei residenti nell’area portuale?

“Il progetto del porto non è solo crocieristico, ma include anche una marina per mega yacht e altre funzioni. Tuttavia, il tema dell’urbanizzazione è un discorso più ampio che richiederebbe un’analisi specifica. Ogni trasformazione urbanistica avrà effetti sul territorio, ma senza un quadro chiaro della pianificazione è difficile valutarne le ricadute sugli stabilimenti balneari”.

Ci sono state delle proteste da parte dei balneari?

“Diverse realtà locali hanno espresso osservazioni e richieste di chiarimenti sul progetto. Gli operatori balneari, come altri attori economici del territorio, stanno seguendo con attenzione gli sviluppi per comprendere quale sarà l’effettivo impatto sulle loro attività. Il dialogo tra istituzioni e categorie interessate sarà determinante per garantire un equilibrio tra sviluppo e tutela del contesto costiero”.

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