Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha parlato a poco più di due ore dalla chiusura delle urne, in cui il centrodestra ha subito un’evidente sconfitta. Il numero uno del Carroccio, però, ha cercato di negare l’eclatante insuccesso, rimarcando il forte dato dell’astensionismo, decisivo per i risultati finali.
“Il centrodestra passa da 8 a 10 comuni e ha più sindaci rispetto a quindici giorni fa. Chi governava le grandi città è stato confermato”, ha aggiunto Salvini, che ha fatto il suo “in bocca al lupo” a Gualtieri e Lo Russo per la vittoria a Roma e Torino. “Il problema non è destra o sinistra, fascisti o comunisti, ma la campagna surreale di questi giorni passata a inseguire i fascisti che sono soltanto sui libri di scuola”, ha concluso il leader leghista da Catanzaro, analizzando un tema che ha monopolizzato le ultime settimane.
Il centrodestra ha perso tutte le grandi città. Enrico Michetti, sconfitto a Roma, ha voluto ringraziare tutti per l’opportunità datagli. “Faccio un buon augurio al sindaco – ha poi aggiunto – perché Roma è la cosa più importante. Abbiamo dato il massimo e abbiamo fatto quello che si poteva in queste condizioni”.
Anche Paolo Damilano si è congratulato con l’avversario: “Faremo opposizione costruttiva e vigileremo affinché le periferie abbiano il posto che meritano nella città”. La coalizione resiste, a fatica, soltanto a Trieste, dove Roberto Dipiazza si è confermato per il quarto mandato.
Dura su Twitter l’analisi del deputato azzurro Elio Vito, che invoca un passo indietro dei vertici del partito: “Con la sconfitta di Michetti al ballottaggio Forza Italia non avrà neppure un consigliere comunale in Campidoglio, perché l’unico eletto della nostra lista è dell’Udc. Sincere congratulazioni per le scelte ad Antonio Tajani e Maurizio Gasparri. #dimissioni”.
Molto critico anche Osvaldo Napoli, deputato di Coraggio Italia, che condivide la richiesta di un passo indietro prospettata da Vito. “Mi ha colpito la presunzione di Salvini nella scelta del candidato per Milano e di Meloni, sconfitta in casa propria nonostante conosca Roma via per via, piazza per piazza. Sono stati bocciati i candidati e ripeto la linea politica e amministrativa. In altri tempi, i leader dei partiti ne avrebbero tratto le conseguenze”.
Chiede una riflessione anche il senatore di Forza Italia Andrea Cangini: “A disfatta conclamata, è giunto il momento che i partiti maggiori del centrodestra facciano chiarezza al proprio interno e che tutti assieme diano un senso alla coalizione. Troppa competizione tra alleati, demagogia, poca credibilità come forza alternativa di governo. Carenza culturale, di esperienze ed equilibrio che bisogna avere quando ci sono responsabilità istituzionali. Se non prevarrà la logica politica, perderemo le prossime elezioni o, peggio, le vinceremo per poi perdere il governo”.