«Se Atene piange, Sparta non ride»: sembra essere questa la chiave di lettura del secondo turno delle elezioni in dieci Comuni del Lazio. Tolte le due vittorie di liste civiche, il Pd ottiene infatti quattro successi, ma perde tutti e tre i ballottaggi principali. Appena due sindaci invece per il Centrodestra “ufficiale”, che però ottiene la conferma di Eligio Rubeis a primo cittadino di Guidonia Montecelio, che con quasi centomila abitati era la città laziale più grande tra quelle andate al voto nel 2014.
Civitavecchia, tramonta Tidei. Pd sconfitto anche a Tivoli, dove il nuovo sindaco Giuseppe Proietti è esponente di una lista civica, ma soprattutto è clamoroso il risultato di Civitavecchia. Nella cittadina portuale tramonta infatti definitivamente l’era di Pietro Tidei, sconfitto con il 66,6% dei voti da Antonio Cozzolino, del Movimento Cinque Stelle, che pur senza apparentamenti ufficiali ha raccolto praticamente ogni tipo di consenso avverso al politico più noto e più longevo di Civitavecchia.
Tidei, sindaco uscente eletto nel 2012 – e sfiduciato dal Consiglio comunale lo scorso novembre – era già stato primo cittadino (in quota Pds-Ds) dal 1994 al 2001, quando si era dimesso per candidarsi vittoriosamente alla Camera nell’allora collegio uninominale di quella zona. Nel 2005 aveva poi cumulato per breve tempo l’incarico parlamentare con quello di sindaco del piccolo Comune confinante di Santa Marinella, abbandonato nel 2008 per candidarsi nuovamente – con successo – alla Camera, questa volta nelle “liste bloccate” introdotte dalla riforma Calderoli (il c.d. Porcellum). A maggio del 2012 aveva vinto nuovamente le elezioni a primo cittadino di Civitavecchia, ma in virtù di questo un mese più tardi era stato costretto a dimettersi da deputato, dopo che era stata presentata al prefetto una petizione popolare in cui si chiedeva la sua rimozione da sindaco per incompatibilità. Nonostante nella fase finale della scorsa legislatura gli fosse subentrato il blogger Mario Adinolfi, il seggio alla Camera di Pietro Tidei era ben presto “tornato in famiglia”, dato che il 30 dicembre 2012, con 7.805 voti, sua figlia Marietta è arrivata prima nel collegio “Roma provincia” delle cosiddette “parlamentarie Pd”, conquistandosi così una posizione elevata nella lista bloccata del partito – allora guidato da Pier Luigi Bersani – alle elezioni del 2013.
Castelli “rossi”. I Castelli romani, zona tradizionalmente “rossa”, non tradiscono invece il Pd, che si conferma a Ciampino e a Frascati – dove vince un derby contro il candidato di Sel – con la sola eccezione di Grottaferrata, dove il nuovo primo cittadino è il moderato Giampiero Fontana. In cambio, i Democratici strappano al Centrodestra Fonte Nuova, dove ha vinto Fabio Cannella.
Nelle altre province, vittoria della centrista Eleonora Della Penna (liste civiche+Nuovo Centrodestra+Udc) a Cisterna di Latina, dove batte al ballottaggio il candidato di Fratelli d’Italia, mentre il sindaco uscente di Forza Italia era arrivato solamente quarto al primo turno. Nel viterbese, è stato rieletto il primo cittadino democratico di Civita Castellana Gianluca Angelelli, mentre nella piccola Cellere – unico Comune del Lazio dove l’affluenza alle urne è addirittura cresciuta a distanza di due settimane – l’inedito ballottaggio è stato vinto da Edoardo Giustiniani, che con 465 voti contro 399 è riuscito a superare la sua sfidante Stefania Olimpieri, dopo che al primo turno avevano raccolto entrambi 372 voti.
Di Alessandro Testa