La Corte di Cassazione ha confermato la pena dell’ergastolo per Sabrina Misseri e per sua madre, Cosima Serrano per l’uccisione di Sarah Scazzi.
La prima sezione penale dell’organo supremo della giustizia italiana ha così confermato la sentenza di primo e secondo grado, ed ha anche confermato la condanna di otto anni per Michele Misseri, zio della vittima, per la soppressione del cadavere. La sentenza ha riguardato anche il fratello di Michele, Carmine Misseri, la cui pena è stata ritoccata al ribasso di un anno e quindi ridotta a quattro anni e 11 mesi, e le condanne per favoreggiamento – confermate – per Vito Russo e Giuseppe Nigro.
Nel confermare gli ergastoli, il collegio della Cassazione al termine della camera di consiglio ha leggermente ridotto, escludendo l’aggravante del numero di persone in concorso per la soppressione del cadavere di Sarah, l’isolamento diurno per Cosima e Sabrina.
Ieri, quando il pronunciamento era poi slittato di un giorno, il sostituto procuratore generale Fuvlio Baldi aveva sostenuto la colpevolezza delle due imputate al di là di ogni ragionevole dubbio, nonostante la difesa delle due donne continuasse a sostenere la tesi dell’errore giudiziario e della colpevolezza di Michele in quanto assassino e non per l’occultamento del corpo.
Si viene così a chiudere definitivamente uno dei casi di cronaca nera che hanno fatto più discutere negli ultimi anni, e che si protraeva da quel 26 agosto 2010, quando si persero le tracce della quindicenne studentessa dell’istituto alberghiero. Le indagini portarono poi al ritrovamento, solamente il 6 ottobre successivo, del corpo della ragazza, dopo che Michele Misseri aveva inizialmente confessato l’omicidio e indicato agli inquirenti il luogo dove aveva nascosto il cadavere.