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Auto killer a Roma, scarcerato uno dei due fratelli rom

di Federico Capurso05 Giugno 2015
05 Giugno 2015

29soc1-protesta-rom-battistini-f01eidon-Aveva ragione la sorella di Antony (19 anni) e Samuele (17 anni), i due fratelli rom arrestati la scorsa settimana dopo aver provocato il panico nel quartiere romano di Boccea, in fuga dalla polizia, investendo con la loro auto otto passanti e uccidendo la filippina Corazon Abordodo. «Non devono mettersi a piangere – aveva detto la ragazza – non devono disperarsi perché avranno una pena bassa. Dal carcere si esce». E infatti Samuele, nonostante l’ipotesi di concorso in omicidio, dal carcere di Casal del Marmo è già uscito.

A decidere di rimettere in libertà il ragazzo è stato il giudice per le indagini preliminari, che pur convalidando il fermo al termine dell’interrogatorio di garanzia ha ritenuto non ci fossero i presupposti per disporre la custodia cautelare, come invece è stato per il fratello, Samuele, che era alla guida dell’auto.

A incidere sulle valutazioni del magistrato per la scarcerazione, sono state le confessioni fatte al Gip dal fratello 17enne, padre di un bimbo di 10 mesi e marito dell’altra 17enne arrestata. «Al volante c’ero io – ha raccontato Samuele – e quando ho visto l’alt del posto di blocco ho avuto paura ed ho accelerato». Il ragazzo ha anche raccontato che sua moglie e Antony «erano tutti seduti dietro. Quando ho visto la paletta delle forze dell’ordine mi è preso il panico e ho proseguito. L’ultima volta che mi hanno fermato mi hanno picchiato», perché non aveva né patente né assicurazione. Il quarto uomo in auto, su cui si erano concentrate le ricerche degli inquirenti negli scorsi giorni, sarebbe invece il padre, anche lui indagato per concorso in omicidio.

L’Anci, che riunisce tutti i sindaci d’Italia, dopo le parole di Alfano si dice «pronta» a fare la sua parte in tema di sicurezza urbana. «Se ne parla da anni e ci sono già molti progetti pronti per il superamento dei campi rom – sottolinea il sindaco di Prato e delegato dell’Anci per l’Immigrazione, Matteo Biffoni – ma servono le risorse».

Sventolano il tricolore invece i manifestanti di Casapound, a supporto della manifestazione indetta da alcuni comitati di quartiere per chiedere la chiusura dei campi rom di via Cesare Lombroso e via della Monachina, a Roma. Si sono dati appuntamento davanti alla metro Battistini per chiedere la chiusura dei campi rom. «A noi ci sgombererebbero dopo pochi minuti mentre qui assistiamo al continuo nascere di campi rom illegali. Vogliamo che senza paura vengano portate le ruspe e chiusi questi campi».

Federico Capurso

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