BRUXELLES – È stata rinviata a data da destinarsi la votazione del Parlamento europeo sui sei candidati alla vicepresidenza esecutiva della Commissione Ue. Tra questi a rispondere nella giornata di ieri alle domande degli eurodeputati anche il candidato italiano, Raffaele Fitto. La sua candidatura ha generato sin da subito grande opposizione nei gruppi di centrosinistra.
Secondo Socialisti, Liberali e Verdi la squadra scelta da Ursula von der Leyen sposterebbe la Commissione troppo a destra. A preoccupare nella nomina di Fitto è la sua appartenenza, insieme a Fratelli D’Italia, al gruppo di destra dei Conservatori e dei Riformisti Europei (Ecr). Una posizione che nella sua audizione di ieri, Fitto non ha volutamente sottolineato, definendosi pronto a rappresentare l’Europa e non un singolo partito. Una dichiarazione che non ha convinto gli eurodeputati di sinistra, nemmeno quelli italiani. Tra questi il parlamentare del Pd, Brando Benifei, che in un’intervista su Repubblica ha dichiarato come la nomina di Fitto non possa essere accettata. Per Benifei approvare la sua nomina, insieme ad altre spigolose come quella della spagnola Teresa Ribera, metterebbe “nel cuore dell’amministrazione europea, chi rappresenta un partito contro lo Stato di diritto”.
Dichiarazioni, che la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni ha definito inconcepibili, chiedendo l’intervento della segretaria del Pd, Elly Schlein. Per la premier non appoggiare la nomina di Fitto equivarrebbe a “sottrarre all’Italia una posizione apicale ed impedirle di avere una maggiore influenza anche su settori chiave”.
Intanto, secondo fonti parlamentari, si apprende che von der Leyen incontrerà i capigruppo di Popolari, Socialisti e Liberali nel tentativo di sciogliere l’impasse sui candidati alla vicepresidenza. L’obiettivo della presidente della Commissione Ue è quello di avere una squadra operativa per il 1° dicembre.