HomeCronaca Auditel, panel “inquinato”. Una famiglia: “Mai visto il telecomando”

Auditel, panel “inquinato”. Una famiglia: “Mai visto il telecomando”

di Alessandra Aurilia12 Ottobre 2015
12 Ottobre 2015

“Trasparenza” e “affidabilità” spiccano ancora, nero su bianco, sulla sua pagina web, ma da giorni l’Auditel – società che misura gli ascolti televisivi in Italia – è al centro di un vero e proprio terremoto. Colpa del cosiddetto “Audi-gate”, il caso svelato la settimana scorsa dal Corriere della Sera, secondo il quale i nomi di alcune delle 5.600 famiglie appartenenti al “panel di riferimento” sarebbero stati rivelati ad altri componenti del campione, contaminando così l’anonimato delle rilevazioni.
«Nessun baco nel sistema», si è affrettata a chiarire l’Auditel, ma un «errore tecnico» compiuto dalla Nielsen, la società che gestisce tecnicamente le rilevazioni, che per sbaglio avrebbe inviato un’e-mail collettiva, anziché individuale, ad alcune famiglie del campione, rendendo visibili ad ognuna gli indirizzi di posta delle altre.

Panel da rifare. Un errore eclatante, che ora potrebbe costringere la società a sostituire una quota del panel. Compito non facile, trattandosi di un campione scelto accuratamente – e che entro luglio 2016 verrà aumentato di 10mila famiglie, passando dalle attuali 5.600 a 15.600 – per rappresentare l’intera popolazione italiana, dal punto di vista geografico, socioculturale ed economico.

Il telecomando fantasma. Come se non bastasse, una delle famiglie del campione avrebbe rivelato di non aver mai visto in casa propria il famoso telecomando collegato al “people-meter” (dispositivo elettronico che rileva in automatico il canale sintonizzato sul televisore), per comunicare quanti membri della famiglia sono seduti davanti alla tv. Tra l’altro la famiglia in questione sarebbe stata “ripescata” una seconda volta dopo un precedente rifiuto di qualche anno fa. Una casualità troppo sospetta, un’altra macchia sull’immagine finora impeccabile dell’Auditel, che sta suscitando la preoccupazione dell’Agcom e degli investitori pubblicitari riuniti nell’Upa (uno degli azionisti della società di rilevazione degli ascolti tv insieme a Rai, Mediaset, La7 e Fieg). Ci si chiede chi siano i “contaminatori” del panel e soprattutto chi e come assicuri l’effettivo anomimato dei membri del campione. E se l’errore è soltanto della società Nielsen, ciò significa che questa poteva accedere ai dati, conoscere per filo e per segno i cognomi e gli indirizzi di ogni famiglia appartenente al panel, in barba alla tanto decantata segretezza. Ora l’Auditel dovrà decidere se interrompere le rilevazioni o scegliere i nuovi membri che andranno a sostituire o ad affiancare quelli venuti allo scoperto. La decisione sarà presa al prossimo Consiglio di amministrazione, convocato per mercoledì prossimo.

Alessandra Aurilia

Ti potrebbe interessare

Master in giornalismo LUMSA
logo ansa
Carlo Chianura
Direttore delle testate e dei laboratori
Fabio Zavattaro
Direttore scientifico
@Designed & Developed by Bedig