In tutta Francia è caccia al presunto killer, Chérif Chekatt: 29 anni. Si tratta di un criminale comune nato a Strasburgo, ma di origine marocchina. Le forze di sicurezza lo avevano schedato nei mesi scorsi come “fiche S”, cioè come soggetto sospettato di essersi radicalizzato in carcere e quindi pericoloso per la sicurezza nazionale.
La Prefettura della regione Grand-Est ha aggiornato il bilancio: tre morti e 13 feriti, di cui nove gravi. Come confermato nella notte dal ministro dell’Interno francese Christophe Castaner, 350 uomini delle forze dell’ordine sono in campo nella ricerca del terrorista, in fuga. Chekatt doveva essere interrogato ieri mattina dalla Polizia per una rapina con omicidio, ma era riuscito a scappare. Poco dopo è stato trovato del materiale esplosivo nella sua casa. Dopo la strage, i militari lo hanno intercettato nel suo quartiere e ferito in uno scontro a fuoco, ma il terrorista è fuggito a bordo di un taxi, che poi ha abbandonato per proseguire a piedi. I testimoni parlano di un “lupo solitario”, ma le autorità non escludono che ci siano complici.
La ministra della Giustizia francese, Nicole Belloubet, ha smentito poco fa che il governo abbia decretato lo stato d’emergenza. Sicuramente, però, l’allerta è massima: sono state mobilitate forze straordinarie, rafforzati i controlli alle frontiere e in tutti i luoghi sensibili e la cittadinanza è stata invitata a limitare gli spostamenti.
Antonio Megalizzi, il giovane giornalista radiofonico ferito nell’attentato, è in gravi condizioni. Secondo i primi accertamenti medici, infatti, come riporta Repubblica.it, il ragazzo di 28 anni originario di Trento sarebbe stato colpito da un proiettile alla base del cranio. Megalizzi lavora per la radio Europhonica, un progetto legato al mondo universitario ed era a Strasburgo per seguire i lavori dell’Europarlamento.
