I licenziamenti erano stati annunciati al Tg1 dal sindaco Marino, una punizione pesante per gli artefici dei disagi avvenuti durante lo sciopero di venerdì scorso, cominciato con dieci minuti di anticipo rispetto all’orario previsto.
Ma la rapida ed efficiente missione punitiva, che doveva servire al Comune per riscattare la propria immagine, si è ritorta contro il Campidoglio, che ha già fatto marcia indietro sui tempi dei licenziamenti, previsti entro martedì e che rischiano di slittare all’infinito, vista l’improvvisa sparizione delle prove necessarie a incriminare i colpevoli.
Non si trova più, infatti, la registrazione della giornata dello sciopero, spariti i file audio dall’alba fino alle 15.30, che avevano registrato il comando ai macchinisti di far evacuare i treni a metà corsa.
Restano comunque al centro della polemica, in attesa di conoscere la loro pena che forse non culminerà nel licenziamento, i nove presunti responsabili del caos di venerdì scorso: quattro dirigenti della Centrale traffico, il responsabile della linea Guglielmo Renzi, l’assistente coordinatore della Metro A, il capo dell’unità organizzativa, il capo turnista e un macchinista, quello che ha abbandonato il treno a Cinecittà.
Quindici giorni di attesa sono stati annunciati dall’assessore alla Mobilità Guido Improta per conoscere l’entità delle sanzioni e scoprire quindi se si tratterà di demansionamento o licenziamento.
Intanto è previsto per giovedì 30 aprile l’Open Day della Metro C. Una giornata in cui romani e turisti potranno visitare le sei stazioni della nuova tratta, che entro luglio dovrebbero aprire al pubblico, come annunciato dal presidente di Roma Metropolitane Paolo Omodeo Salè, che ha esaltato le caratteristiche della nuova linea metro.
I treni saranno composti da sei vagoni climatizzati, con due “belvedere”(anteriore e posteriore) e un sistema di informazioni audio-video ai passeggeri e di videosorveglianza.
Lodi, Pigneto, Malatesta, Teano, Gardenie e Mirti le sei nuove stazioni aperte al pubblico entro luglio, ma Salè promette che entro due anni la linea C arriverà in centro : “Raggiungerà i Fori Imperiali”.
Silvia Renda
