HomeCronaca Atac: il piano antievasione funziona a metà. E intanto nasce lo scandalo dei depositi

Atac: il piano antievasione funziona a metà. E intanto nasce lo scandalo dei depositi

di Emanuele Bianchi03 Marzo 2015
03 Marzo 2015

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Le misure antievasione applicate alla linea metropolitana stanno iniziando a dare dei risultati significativi (+ 16% di vidimazioni negli ultimi mesi) mentre nel trasporto su gomma l’azienda registra gravi perdite nonostante il flusso continuo di viaggiatori. Si stima che un viaggiatore su tre non paga il biglietto sui mezzi pubblici della capitale. Le percentuali variano da zona a zona e oscillano fra il 18 e il 40 %.

Sono oltre 3 mila vetture (compresi i tram) che ogni giorno prendono servizio sulle strade di Roma. Circa 850 dei 2.300 autobus dell’Atac (una percentuale del 36%) rimangono fermi nei depositi per guasti o perché mancano soldi per acquistare i pezzi di ricambio. Senza contare l’azienda per i Trasporti del Comune di Roma non salda da tempo le imprese che forniscono benzina, riparazioni e consulenze con il risultato che le ditte appaltatrici hanno interrotto il servizio finché non rientreranno dai crediti.

Un fenomeno quello dell’evasione sui tram e autobus difficile da arginare, specie in alcuni quartieri della capitale, anche se è salito a 300 unità il personale addetto ai controlli. I numeri Atac, analizzati dall’assessorato alla Mobilità del Comune di Roma, incrociando i numeri dei viaggiatori beccati senza biglietto con il flusso quotidiano di utenti diviso per aree.

Tuttavia le strategie per non pagare il biglietto in metro sono ancora le più fantasiose: si va dal “trenino” ai tornelli, tecnica che consiste nell’accodarsi restando incollato ad un passeggero pagante così da evitare il pedaggio, fino all’uso improprio dei varchi riservati ai disabili così da saltare le macchine vidimatrici. Nel 2014 infatti c’è stato un aumento del 60% delle multe ai passeggeri non in regola. Gli stratagemmi dei furbetti hanno contribuito a ingrandire il buco vorticoso nei bilanci Atac che nel 2013 ha chiuso con ben 219 milioni di passività. Migliorano di poco i numeri sulla vendita di biglietti, a febbraio +8% (6.439.303) rispetto allo stesso dell’anno scorso.

Il sindaco Ignazio Marino e l’assessore alla Mobilità Guido Improta starebbero studiando modifiche per arginare il fenomeno dei “portoghesi”. Come la possibilità di consentire l’accesso sui bus solo dalla porta anteriore eseguendo la lettura elettronica dei ticket. La prossima settima inizierà un monitoraggio campione sulle linee 011, 51, 82, 188, 505, 556, 670, 762, 773 e 797.

Emanuele Bianchi

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