Stipendi calcolati sulla base del merito, ricollocamento degli amministrativi nelle aree operative e mobilità per i lavoratori pensionabili. Queste le misure concordate da sindacato e azienda del trasporto pubblico romano per ridurre da 323 a 214 unità il personale in esubero.
Soddisfazione da parte dell’Atac, che ha annunciato la propria soddisfazione per l’esito delle trattative “svolte in un clima positivo, caratterizzato da senso di responsabilità ed apprezzabile spirito di collaborazione, anche testimoniato dall’assenza di azioni di sciopero”.
Gli esuberi sono il risultato delle “disposizioni in materia di finanza locale” previste dal decreto legge 16/2014, cui l’azienda capitolina aveva dovuto adeguarsi lo scorso aprile annunciando la riduzione sia del personale quadro che di quello amministrativo e operativo.
Per evitare i tagli quindi si risparmierà a partire dagli stipendi, per i quali una quota del 20% sarà resa flessibile: l’assenteismo sarà penalizzato mentre i comportamenti giudicati “virtuosi” riceveranno incentivi.
Infine oltre cento lavoratori cambieranno mansione, abbandonando gli uffici per ricoprire ruoli operativi, come la guida delle metro o la verifica dei titoli di viaggio. I cambi di ruolo saranno comunque su base volontaria e riguarderanno solo coloro che si trovavano in ufficio pur avendo qualifiche operative.
Non farà certo male all’azienda qualche controllore in più: fino allo scorso anno ne risultavano appena 70 su oltre 10mila dipendenti.