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HomeCultura Il virus blocca l’editoria: “A rischio il settore”

Il virus blocca l'editoria
l'Aie: crollano le vendite
18.600 titoli in meno

Levi: "Servono interventi del Governo"

Il 61% del settore in cassa integrazione

di Serena Console25 Marzo 2020
25 Marzo 2020

Il coronavirus sta colpendo pesantemente anche il settore dell’editoria. Il grido d’allarme arriva dai dati dell’Osservatorio dell’Associazione Italiana Editori che già nelle settimane scorse, prima dei decreti che hanno sospeso la libera circolazione dei cittadini, aveva segnalato un calo di vendite.

Analizzando gli introiti del settore con una proiezione su tutto il 2020, l’Aie denuncia che, a causa dell’emergenza sanitaria, saranno 18.600 i titoli in meno pubblicati, 39,3 milioni le copie che non saranno stampate e 2.500 i titoli che non saranno tradotti. Ma il dato più preoccupante secondo l’associazione è che il 61% degli editori sta programmando la cassa integrazione.

Per questo il presidente dell’Aie, Riccardo Franco Levi, lancia un appello affinché non siano trascurati gli effetti del coronavirus sul mondo del libro, come è stato per quello dello spettacolo, del cinema e dell’audiovisivo: “Chiediamo al Governo di intervenire per sostenere l’intera filiera con strumenti di emergenza analoghi a quelli previsti per questi settori, perché non possiamo permetterci un Paese senza teatri e senza sale cinematografiche, ma neppure senza librerie, editori, promotori, distributori di libri e traduttori”.

Senza interventi adeguati, tutta la filiera del libro è già avviata verso una crisi che non potrà reggere. Levi sottolinea come la chiusura delle librerie fisiche abbia privato gli editori del canale principale per il pubblico, facendo calare ulteriormente le vendite.

Una situazione da evitare perché “se si andasse verso la crisi più nera per il libro, il danno culturale all’intero Paese sarebbe gravissimo”, spiega Levi, avanzando una proposta per salvare gli editori: “Servono interventi più specifici, come il credito d’imposta sulla carta, utile soprattutto sul medio – lungo periodo”.

Dall’inizio della crisi sanitaria, l’Aie, ha dato il via a una newsletter quotidiana per informare gli editori su ogni decisione pubblica che potesse avere un impatto sul loro lavoro e avviato un Osservatorio, che fornisce aggiornamenti e dati con cadenza settimanale, monitorando le difficoltà degli operatori del settore.

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