Il dibattito legato all’articolo 18 entra sempre più nel vivo. La commissione Lavoro del Senato ha rispettato i tempi, dando il via libera al disegno di legge che si pone l’obiettivo di modificare il mercato del lavoro, riscrivendo alcune parti dello Statuto dei lavoratori, a partire dall’articolo 18. Ora sarà il Senato a doversi occupare della questione. L’apertura dei lavori è prevista per martedì. Crescono, intanto, le polemiche in casa Pd. Il partito guidato da Matteo Renzi in commissione ha votato un sì compatto ma al suo interno è dilaniato da un serrato dibattito che rischia di portare a una netta spaccatura tra renziani e non . L’ex segretario del Pd Pierluigi Bersani è stato durissimo: «È assolutamente indispensabile che il governo dica al Parlamento cosa intende fare nel decreto delegato sul lavoro, perché si parla di cose serie. Se è vero quel che leggo sui giornali, il governo ha delle intenzioni ai miei occhi surreali. In alcuni casi si descrive un’Italia come vista da Marte». Bersani ha aggiunto che «il governo deve chiarire quali sono i contenuti precisi, perché l’emendamento che è stato presentato, sulla carta, lascia aperta qualsiasi interpretazione».
La vecchia guardia del partito è perplessa di fronte alle proposte di Renzi sul tema lavoro. Anche il deputato del Pd Gianni Cuperlo è stato molto critico: «Nessuno vuole arrestare l’azione del governo, ma serve capire quale sarà il testo della legge che va migliorata in Parlamento. Se gli innovatori sono la destra che pensa di uscire dalla crisi riducendo i diritti e la dignità di chi lavora, io penso sia giusto stare dall’altra parte».
I sindacati sono sul piede di guerra. Raffaele Bonanni, leader della Cisl, ha annunciato una mobilitazione unitaria contro il governo, mettendo in guardia sulla tensione crescente che si riscontra tra la gente: «L’argomento dell’abolizione dell’articolo 18 è usato come depistaggio rispetto alla discussione sui temi economici con l’obiettivo di arrivare ad uno scontro nel paese».
A gettare benzina sul fuoco, la dura opposizione di Sel e Movimento 5 Stelle. Vendoliani e pentastellati hanno abbandonato i lavori in commissione prima delle votazioni, gridando alla «farsa». Secondo la grillina Sara Paglini «si discute di una delega in bianco poiché la riforma di fatto modifica lo Statuto del lavoratori e questo non è accettabile».
Valerio Dardanelli