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Bersani duro contro il PD
viene attaccato sui social

“Arroganza e sudditanza”
Bersani duro contro il PD
viene attaccato sui social

di Michela Eligiato07 Dicembre 2016
07 Dicembre 2016

"Avevamo visto disaffezione e distacco, non abbiamo accettato di lasciare tutto questo alla destra. Adesso impegnati per stabilità e per correggere le politiche". Cosi' Pier Luigi Bersani su Facebook il 5 dicembre 2016. PROFILO FACEBOOK DI PIER LUIGI BERSANI +++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO? ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L?AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++

“Traditore”. “Hai contribuito a consegnare il Paese alle destre”. Questi i commenti che spopolano su Facebook, dopo la pubblicazione di un post di Pierluigi Bersani dello scorso lunedì.
L’Hashtag più ricorrente è #rossodallinvidia. L’elettorato Pd non sembra appoggiare la scelta dell’ex segretario, che si è schierato con il fronte del No al referendum dello scorso 4 dicembre.
“È ora di comprendere finalmente che l’alternativa tra sinistra e destra si gioca nel profondo della società. L’establishment viene dopo”, si legge nel suo post.
La risposta di Bersani alle critiche è arrivata a “Di Martedì”, dove ha affermato che chi ha votato No non si deve sentire un traditore del Pd. “Ora voglio vedere quale governo oserà impugnare la Costituzione per dividere: la matita era in mano alla gente”.
Questo l’epilogo di una vicenda cominciata più di un mese fa e che vede convolto anche Renzi, in un botta e risposta ad intermittenza.
“Il partito è casa mia e non lo lascerò mai. E per cacciarmi non basta una Leopolda, ci vuole l’esercito”. A parlare così è sempre Bersani, che sembra essere propenso ad una scissione in casa dem.
L’area bersaniana è la componente più numerosa della minoranza. Guidata dall’ex capogruppo alla Camera Roberto Speranza, dopo la rottura con Renzi sulla legge elettorale si è schierata per il No al referendum. “Vedo che il Pd sta prendendo la piega di un partito che cammina su due gambe: arroganza e sudditanza”, aveva affermato Bersani lo scorso novembre.
La risposta di Renzi non si era fatta attendere: “Noi non cacciamo nessuno”. L’obbiettivo del Pd, aveva detto, è quello di fare una battaglia non contro un singolo, ma nell’interesse delle nuove generazioni.

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