Un piano di sicurezza per ridurre drasticamente il numero delle aggressioni e dei tentati furti è stato presentato ieri dall ’amministrazione capitolina per i quasi ottomila conducenti delle auto bianche della Capitale. Si chiama Taxi Security ed è un dispositivo che grazie a un modem gprs, in caso di pericolo, potrà immediatamente localizzare la vettura perché collegato a una sala operativa che si occuperà di contattare le forze dell’ordine.
Il costo per ogni impianto oscilla intorno ai 250 euro a tassista e le spese di installazione verranno coperte inizialmente dal Campidoglio per un totale di un milione 750 euro. Successivamente, il servizio sarà erogato in comodato d’uso: i tassisti appartenenti a una cooperativa con più di 300 conducenti ( 3570) dovranno pagare 15 al mese mentre quelli appartenenti a una cooperativa più piccola dovranno pagare 20 euro al mese.
Resta comunque confermato lo sciopero indetto dalla Uil Trasporti per il prossimo 9 giugno e l’idea di dover pagare poche decine di euro al mese per la sicurezza non va giù a qualche sindacato, specialmente all’Ugl Taxi.
Intanto entro oggi si attende il responso dell’interrogatorio di garanzia di Simone Borgese, il trentenne che ha confessato di aver stuprato la tassista la mattina dell’8 maggio a Piana del Sole, nei pressi dell’Aurelia.
Carlotta Dessì