Sono oltre 4 mila gli emendamenti attesi per la manovra che approda oggi in Senato. Un record se si considerano le 3.954 modifiche richieste per il 2018. Se sullo stop dell’aumento dell’Iva e il taglio del cuneo fiscale le forze di governo si trovano d’accordo, il resto è tutto in discussione. A dividere la maggioranza sono principalmente le tasse sulle auto aziendali e i 2 miliardi di microtasse, tra cui la contestata plastic tax.
Nei giorni scorsi il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, aveva attaccato duramente la nuova tassa che colpisce soprattutto consumatori e produttori. “È una mazzata alla classe media”, aveva sostenuto Renzi in un’intervista al Messaggero. Ieri, al Tg3, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri è intervenuto sull’argomento e ha aperto a rimodulazioni, ma il leader del M5S Luigi Di Maio si è detto non disponibile: “Oggi il dibattito è se farla partire o se fa perdere voti oppure no. Io dico soltanto che i politici guardano alle prossime elezioni, gli statisti alle prossime generazioni”.
Il ministro degli Esteri si riferisce alle preoccupazioni del Pd per le prossime elezioni in Emilia-Romagna. Nella regione emiliana si produce infatti il 63% della plastica monouso. “Con un fatturato superiore ai 7,85 miliardi di euro, in crescita del 9,4% sull’anno precedente, il settore dei costruttori italiani di macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio resta uno dei comparti industriali italiani più vitali”, spiega l’Ucima presentando il rapporto sui dati del comparto aggiornati al 2018. “Un settore leader mondiale che si contende il primato internazionale con i costruttori tedeschi”, prosegue l’Ucima. “Oltre il 50% delle macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio vendute nel mondo sono italiane e tedesche”. Una tassa sulla plastica potrebbe dunque rappresentare un problema per il voto nella regione governata attualmente dal Pd con Stefano Bonaccini.