Arriva oggi nelle sale Il Nibbio, il film diretto da Alessandro Tonda che riporta alla luce la vicenda di Nicola Calipari, l’alto dirigente del Sismi ucciso il 4 marzo 2005 a Baghdad dopo aver salvato la giornalista Giuliana Sgrena. A vent’anni da quel sacrificio, il cinema si fa strumento di memoria, restituendo il ritratto di un uomo guidato da valori incrollabili. Nel ruolo del protagonista, Claudio Santamaria, affiancato da Sonia Bergamasco e Anna Ferzetti. La pellicola è prodotta da Notorious Pictures con il supporto di Rai Cinema.
La trama
La storia prende avvio il 4 febbraio 2005, giorno in cui Sgrena viene rapita a Baghdad da un gruppo jihadista. Inizia così una trattativa complessa, guidata da Calipari, che riesce a ottenere la liberazione della giornalista. Ma il ritorno alla libertà ha un prezzo altissimo: sulla via per l’aeroporto, l’auto su cui viaggiano viene colpita dal fuoco di una pattuglia americana. Calipari muore sul colpo, colpito alla testa mentre protegge Sgrena con il proprio corpo.
L’indagine sull’accaduto non ha mai portato a una verità definitiva e il caso resta ancora oggi avvolto nell’incertezza. Il film non cerca risposte giudiziarie, ma restituisce la complessità della vicenda, esplorando sia l’aspetto storico che quello umano.
Claudio Santamaria: “Volevo restituire la sua umanità”
Tonda descrive Il Nibbio come un film di genere, una spy story che mescola tensione e introspezione: “Non è una storia americana. Qui l’eroe è un uomo etico, che agisce con razionalità e cuore”, spiega il regista.
Per Santamaria, interpretare Calipari ha significato molto più di una semplice trasformazione fisica. “Volevo restituire la sua umanità, il suo istinto naturale alla mediazione”, racconta l’attore, che per il ruolo ha perso 12 chili.
Tra realismo e tensione crescente, Il Nibbio riporta al pubblico la storia di un uomo che ha vissuto per la giustizia e per la vita degli altri.