MOSCA – È ufficiale. Il presidente russo Vladimir Putin a ottobre sarà a Pechino per incontrare Xi Jin Ping. A confermare la notizia è Nikolai Patrushev, segretario del Consiglio di Sicurezza nazionale russo, secondo cui tra i due leader ci saranno “colloqui bilaterali dettagliati” in vista della “partecipazione del capo di stato russo al forum One Belt, One Road”.
Una nave carica di 3 mila tonnellate di grano, invece, ha lasciato il porto ucraino di Chornomorsk e si sta dirigendo verso il Bosforo. È la prima volta dopo la decisione di Mosca di sospendere l’accordo sull’esportazione dei cereali. Stando all’agenzia Rbc-Ucraina, la cargo era entrata la scorsa settimana in Ucraina attraverso il corridoio umanitario nel Mar Nero creato dal Paese per aggirare il blocco del Cremlino.
La mossa strategica via mare si accompagna parallelamente alla difesa aerea ucraina, che stando a quanto riferito dall’Aereonautica ha abbattuto 27 dei 30 droni Shaded lanciati dalle forze di Putin su tutto il Paese. L’attacco notturno, però, non ha risparmiato Leopoli, con i droni a incendiare un capannone industriale. I russi non mollano il colpo nemmeno a Kherson dove questa mattina hanno aperto il fuoco contro un filobus, ferendo due passeggeri di 33 e 57 anni e provocando la morte di un poliziotto. A Melitopol, la città di Zaporizhzhia sotto il controllo dei russi, sono state registrate invece “cinque esplosioni”. A riportarlo su Telegram il sindaco della città Ivan Fedorov. E mentre l’Ucraina prova a difendersi come può, il segretario della Difesa Usa Lloyd James Austin fa sapere che presto verranno consegnati i carri armati Abrams.
Dal New York Times, intanto, arriva la notizia secondo cui l’attacco missilistico al mercato di Donetsk lo scorso sei settembre non sarebbe stato lanciato dai russi, ma sarebbe partito per sbaglio da un territorio sotto il controllo ucraino.