ROMA – Modificare i criteri di investimento per i prodotti audiovisivi europei, italiani e dei produttori indipendenti. È questo il parere fornito dalle commissioni parlamentari al governo in merito allo schema di riforma del Tusma, il Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici. Le commissioni di Camera e Senato, chiamate a redigere il parere, segnalano come “opportuno” un intervento, ritenendo “importante salvaguardare e implementare la quota da destinare a opere di espressione originale italiana, anche con riferimento alle opere di animazione”.
Critiche sul tema, soprattutto dagli addetti ai lavori, a partire dai produttori indipendenti: tra loro, gli esponenti di Anica e di Cna, che hanno espresso “forte preoccupazione” per gli interventi.
Le commissioni propongono che le emittenti riservino alla produzione o all’acquisto di opere europee prodotte da produttori indipendenti una quota dei propri introiti netti annui in Italia del 10%. Cifra diversa rispetto alla precedente previsione che indicava una quota “non inferiore al 12,5%”.