ROMA — È lungo oltre 150 pagine il testo del Piano strategico di bilancio (Pbs) arrivato oggi in Consiglio dei ministri. Giancarlo Giorgetti, il ministro dell’Economia, si limiterà a presentarlo, visto che il governo ha già deciso di attendere il 23 settembre, quando l’Istat pubblicherà la revisione delle stime di contabilità nazionale. Solo allora il documento passerà al Parlamento, che lo invierà all’Unione Europea.
E sono proprio le regole del nuovo Patto di stabilità, approvato lo scorso aprile a livello europeo, a dettare la linea. Nei prossimi anni l’Italia dovrà infatti ridurre il debito, soprattutto dal 2028, quando in base alle nuove indicazioni Ue dovrà perdere almeno un punto all’anno nel rapporto con il Pil (clausola valida per gli Stati che hanno un debito superiore al 90% del Pil).
Il testo approdato sul tavolo del Cdm, quindi, per ora non propone un vero e proprio programma, quanto delle tendenze. Tracciate sulla base delle entrate – + 6,5% nei primi sette mesi dell’anno –, più alte di quanto sperato dal Documento di economia e finanza dello scorso aprile. Ma nonostante il dato positivo, la sfida rimarrà comunque raggiungere gli obiettivi di spesa rimanendo all’interno dei parametri europei, che limitano le possibilità di spesa e in particolare escludono l’extradeficit.
Sarà questo il banco di prova del titolare del Mef, con i partiti di maggioranza che attendono risposte sul taglio all’Irpef per il ceto medio, sulla flat tax e sulle pensioni, in una manovra ancora tutta da scrivere.
All’esame del Cdm anche un decreto legislativo sul testo unico in materia di versamenti e di riscossione; due decreti legislativi in materia di mediazione civile e commerciale e negoziazione assistita; uno presentato dal Ministero della Salute. Infine, esame preliminare anche per un decreto del presidente del Consiglio sul Regolamento di organizzazione del Ministero dell’Istruzione.