Rocco Morabito, esponente di spicco della ‘ndrina calabrese omonima, è stato catturato in Uruguay dopo 23 anni di latitanza.
Il governo di Montevideo fa sapere che la cattura è scattata dopo sei mesi “di intense indagini”, nonostante il tentativo del boss di celarsi sotto la falsa identità di Francesco Antonio Capeletto Souza, con nazionalità e passaporto brasiliani.
L’arresto è avvenuto in un hotel della Capitale dove a finire in manette è stata anche la moglie, un’angolana di 54 anni con nazionalità portoghese. I reati contestati al boss sono: associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti ed altri reati gravi. La pena definitiva da scontare è quella di 30 anni di reclusione a cui probabilmente verrà aggiunta quella riguardante il traffico di cocaina che dal Sudamerica arriva a Milano.
In seguito alla cattura è stata perquisita anche l’abitazione di Morabito, una sontuosa villa con piscina dove sono state sequestrate carte di credito, armi, assegni, denaro contante e una Mercedes.
Il superlatitante era nella lista dei cinque boss più pericolosi, in cui figurano Matteo Messina Denaro, attuale capo di Cosa Nostra, Marco Di Lauro, Giovanni Motisi e Attilio Cubeddu.
La notizia dell’arresto è avvenuta tramite un tweet del Ministero dell’Interno di Montevideo al quale è seguita la notizia che il boss sarà presto estradato in Italia.