Aria di tempesta sul sindaco di Villa San Giovanni (provincia di Reggio Calabria), Giovanni Siclari. E nella bufera, insieme a lui, è finita la società “Caronte & Tourist Spa”, che da anni – riferisce Repubblica – gestisce i trasporti sullo Stretto. I carabinieri di Reggio Calabria, infatti, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 11 fra dipendenti comunali e professionisti. Le accuse: corruzione, turbativa d’asta, falso in atto pubblico, truffa aggravata, peculato e concorso esterno in associazione mafiosa. Tra gli arrestati c’è il primo cittadino della cittadina, oltre ad Antonino Repaci e Calogero Fimiani, rispettivamente presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato della società Caronte.
Secondo gli investigatori, i manager avrebbero promesso premi e favori ad alcuni amministratori comunali in cambio di accordi a beneficio della loro azienda. In particolare, Repaci si sarebbe mosso direttamente con il sindaco Siclari (eletto con una lista civica, e fratello del senatore di Forza Italia Marco) per assicurarsi l’affidamento di un’area – di proprietà dell’Anas – su cui la società aveva progettato la realizzazione di un nuovo impianto di bigliettazione e connessa automazione.
L’indagine è partita dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia affiliato alla ‘ndrangheta, Vincenzo Cristiano. La figura principale è l’ingegnere Francesco Morabito, responsabile del Settore tecnico urbanistico del Comune di Villa, che si sarebbe interessato della vicenda. Oltre a lui e a Repaci e Famiani, coinvolto anche il dipendente comunale Giancarlo Trunfio. In particolare, in cambio della promessa di assunzione di suo figlio da parte dell’azienda, Morabito e Trunfio avrebbero adottato un provvedimento illegittimo per consentire alla società la rapida realizzazione dell’opera in assenza di un titolo edilizio.
“Attendiamo sviluppi, ma i ‘signori dello Stretto’ ora devono dare conto di tutto”, ha commentato su Twitter il deputato del MoVimento 5 Stelle alla Camera, Francesco D’Uva.