MILANO – Nuovo arresto per il trapper Baby Gang, nome d’arte di Zaccaria Mouhib, ora ai domiciliari con braccialetto elettronico. Qualche giorno fa avrebbe sparato a un suo amico, ferendolo alla gamba sinistra con un “colpo di arma da fuoco”. Dall’obbligo di dimora, il 22enne che vive solo di “illegalité”, come scrive nei testi delle sue canzoni, ora passa agli arresti domiciliari, stando a quanto stabilito dall’ordinanza disposta dai giudici della settima penale di Milano. Il provvedimento deriva dalla violazione degli obblighi ai quali il trapper si trovava sottoposto a Lecco, per i fatti che lo vedevano coinvolto in una sparatoria avvenuta in via di Tocqueville a Milano nel 2022 e per i quali è stato condannato a cinque anni e due mesi di carcere.
Il pm titolare delle indagini: “Rischio di reiterazione”
Per Baby Gang i giudici avevano disposto nei mesi scorsi, prima della sentenza del 15 novembre, l’obbligo di dimora a Lecco, dove vive, con divieto di uscire tra le 20 e le 9 del mattino. Successivamente, il trapper era stato autorizzato, su richiesta del suo legale, a uscire sia per esibirsi al concerto di Lazza all’Ippodromo di San Siro, nel suo primo live dopo l’arresto, sia al Forum di Assago il 6 maggio 2024. Il nuovo episodio che lo ha visto coinvolto ha portato dunque all’aggravamento della misura, come chiesto dal pm titolare delle indagini, per il “pericolo di reiterazione”.
I trapper al centro delle cronache
Quello di questa mattina è solo l’ultimo di una serie di arresti e condanne che hanno visto coinvolti altri protagonisti della scena trap italiana. Simba La Rue, al secolo Mohamed Lamine Saida, imputato per aver preso parte alla stessa sparatoria di Baby Gang, è stato condannato a sei anni. Così come Shiva, in prigione dallo scorso ottobre, accusato di aver sparato e ferito alle gambe due membri di una crew rivale. E la lista di coloro che, a vario titolo, sono accusati dei reati più disparati è ancora lunga, a partire dal romano Gallagher, ma anche Neima Ezza, Baby Touché, Traffik e Jordan.