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HomeCronaca Arrestato Cesare Antonio Cordì, latitante calabrese ricercato da agosto

'Ndrangheta, preso latitante
Incastrato dalle violazioni
al decreto anti-coronavirus

L'uomo è stato trasferito in carcere

È accusato di associazione mafiosa

di Giuseppe Galletta13 Marzo 2020
13 Marzo 2020

Arrestato a Bruzzano Zeffirio, in provincia di Reggio Calabria, il latitante Cesare Antonio Cordì, 42enne esponente di spicco della 'ndrangheta di Locri, in una operazione messa a segno dai carabinieri delle Compagnie di Bianco e Locri, assieme allo squadrone eliportato "Cacciatori d'Aspromonte", 13 marzo 2020. ANSA/US CARABINIERI +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Era ricercato da agosto scorso il latitante Cesare Antonio Cordì, 42enne esponente di spicco della ‘ndrangheta di Locri. La sua latitanza è finita nella tarda serata di ieri quando a Bruzzano Zeffirio, in provincia di Reggio Calabria,  è stato arrestato durante l’operazione messa a segno dai carabinieri delle Compagnie di Bianco e Locri, assieme allo squadrone eliportato “Cacciatori d’Aspromonte”.

Fatale per Cordì, figlio di Antonio detto “u ragiuneri” già in carcere, è stato il mancato rispetto delle norme emergenziali in atto per il contenimento del Coronavirus. L’uomo è stato trovato all’interno di un’abitazione apparentemente vuota, che il latitante probabilmente era costretto a lasciare, in questi giorni di emergenza sanitaria, seppure con fugaci uscite, per andare a fare la spesa. È bastato poi il flebile bagliore di una sigaretta, carpito dalla fessura di una tapparella, per dare la certezza ai Carabinieri che, in quella casa, ci fosse il ricercato sulle cui tracce erano ormai da giorni. Immediato l’intervento dei carabinieri, con un’azione che non ha consentito all’uomo di fuggire.

A conclusione delle indagini coordinate dal procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo e dai sostituti procuratori Giovanni Calamita e Diego Capece Minutolo, a carico di Cesare Antonio Cordì è stato emesso un provvedimento di custodia carceraria poiché indagato per trasferimento fraudolento di valori, aggravato perché commesso al fine di agevolare l’associazione mafiosa: per eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali, aveva attribuito alla moglie la titolarità formale di un esercizio commerciale. Sono in corso le indagini per ricostruire la rete che di persone che ha favorito la latitanza di Cordì.

Parole di soddisfazione, a seguito dell’arresto del latitante, sono arrivate dall Ministro della Difesa Lorenzo Guerini: “L’operazione di questa notte è frutto dello straordinario impegno che l’Arma dei Carabinieri, le Forze dell’ordine e la magistratura mettono in campo quotidianamente e a loro va il ringraziamento dello Stato. Con l’occasione li voglio ringraziare anche per il supporto che stanno dando fin dal primo giorno alla popolazione nell’emergenza coronavirus che sta vivendo il Paese”.

A Guerini si unisce anche il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo: “Ringrazio tutto il personale dell’Arma dei Carabinieri e di ciascuna Forza armata che, continuando ad operare con il massimo dell’impegno, fanno sentire sempre più forte la presenza dello Stato a salvaguardia della legalità e della sicurezza collettiva”.

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