“Neri di m…. dovete morire entro stasera. Vi ammazziamo tutti”. Poi i colpi di spranga e mazza da baseball. La sera di Ferragosto sei migranti minorenni, sono stati minacciati e aggrediti, uno degli aggressori impugnava anche una pistola in pugno, da un’intera famiglia italiana tra Trappeto e Partinico, in provincia di Palermo.
Grazie all’indagine della procura del capoluogo siciliano e dei carabinieri della compagnia di Partinico, il giudice per le indagini preliminari Walter Turturici ha predisposto l’arresto dei componenti della famiglia Vitale. Un’aggressione scoppiata solo perché quei sei ragazzini provenienti dal Gambia ridevano e si stavano divertendo in riva al mare. Le accuse contestate dalla procura sono violenza privata e lesioni con l’aggravante dell’odio razziale, mentre un’ottava persona resta indagata
La notte di Ferragosto i minori avevano partecipato a una festa organizzata da un pub grazie al consenso della direttrice della comunità dove risiedono. È lì che hanno incontrato la famiglia Vitale, che li ha minacciati e colpiti. Le prognosi per i ragazzi aggrediti e per la loro operatrice sono state dai 5 ai 20 giorni. Tra gli aggrediti anche un’operatrice della comunità che ospita i ragazzi.
“Te li riporti in comunità tutti morti”, hanno gridato gli accusati all’operatrice, arrivata a bordo di un pulmino per riportare i bambini al sicuro. Un contatto pretestuoso iniziato con la domanda: “Tutto a posto?”. Il “Si” di quei ragazzini sorridenti è finito in un raid punitivo al quale hanno preso parte anche tre donne. “Che c…. ridete? Voi venite qua nel nostro territorio, perché non andate in Africa?” ha minacciato una delle donne presenti, che aveva in braccio anche un bambino.