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Aria d’estate: 30 milioni di italiani pronti per le vacanze

di Renato Paone16 Giugno 2015
16 Giugno 2015

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Aria d’estate, aria di vacanza. Secondo un’analisi della Coldiretti/Ixe’, sono 30 milioni gli italiani pronti a indossare costume, occhiali da sole e infradito per la stagione 2015.
La spesa complessiva nel settore turistico, tra alloggio, alimentazione, servizi e svaghi, raggiunge il valore di 15,1 miliardi e, sempre stando ai dati della Coldiretti, si è registrato un aumento dell’8 per cento dei vacanzieri in occasione del primo week end dopo la fine delle scuole. Anche quest’anno, però, la tendenza sarà al risparmio, infatti, solo il 3% degli italiani ha deciso di aumentare il budget-vacanza, mentre il 16% ha optato per una razionalizzazione e spenderà di meno.
«Ben il 14 per cento degli italiani in vacanza – ha sottolineato la Coldiretti – partirà nel mese di giugno anche per avvantaggiarsi delle offerte convenienti con i listini per l’alloggio, il vitto e per le attività ricreative che possono essere scontati del 30 per cento». Particolarmente gettonate quest’anno sono le vacanze brevi con l’11 per cento degli italiani che prevede una durata inferiore ai tre giorni, il 17 per cento da 4 giorni a una settimana, il 16 per cento da una a due settimane, l’8 per cento da due a tre settimane, il 4 per cento da tre a quattro settimane e il 3 per cento oltre un mese.
Rispetto alla scorsa stagione, l’8 per cento ha scelto destinazioni più vicine, mentre il 6 per cento le ha allungate. In ogni caso l’82 per cento dei vacanzieri resterà all’interno dei confini nazionali con il mare a fare la parte del leone per 7 italiani su 10, seguito dalla montagna (con il 18 per cento), ma non mancano scelte alternative con l’aumento delle presenze in campagna, scelta dal 5 per cento dei “cercatori di relax”.
Il 31 per cento del popolo vacanziero nostrano ha scelto di alloggiare in alberghi o pensioni; il 36 per cento si è orientato verso case o appartamenti di proprietà; un ulteriore 15 per cento le affitta. «La ripresa del turismo e il fatto che sei italiani adulti su dieci abbiano deciso di trascorrere una vacanza in estate con un aumento dell’8 per cento rispetto allo scorso anno (colpevole di aver lasciato un bilancio pesantemente in rosso) è un importante segnale di incoraggiamento», ha affermato la Coldiretti, anche perché nel turismo trovano lavoro un milione di persone, molte delle quali proprio durante il periodo estivo: cuochi, camerieri, addetti all’accoglienza, all’informazione, ai servizi e all’assistenza alla clientela. Ma a beneficiarne maggiormente sono tutte le strutture economiche impegnate ad offrire prodotti e servizi, a partire da quelle agroalimentari con circa 1/3 della spesa turistica, che è destinata al cibo.
Purtroppo, però, rispetto alla concorrenza di altre località turistiche, il ranking dell’Italia tra i paesi più visitati non è a livello di 20-30 anni fa, quando il Belpaese si poteva fregiare del titolo di “meta obbligatoria”: nonostante il più alto numero di siti Unesco e un patrimonio ineguagliabile in altre parti del mondo, l’Italia è solo al quinto posto con 47,7 milioni di visitatori. Davanti a noi anche la Cina, con 55,7 milioni di arrivi. Le responsabilità di questi dati, relativamente desolanti, si possono rintracciare in un sistema d’accoglienza non più ai livelli passati, in un trasporto pubblico claudicante e nei prezzi scoraggianti per la maggior parte dei portafogli. Un cenno di ripresa – ha concluso la Coldiretti – però c’è stato, con un aumento del 5 per cento degli arrivi dei turisti stranieri dai Paesi extraeuropei, sostenuto dal miglioramento della situazione economica «ma anche grazie alla presenza dell’Expo».

 Renato Paone

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