Poco dopo la mezzanotte di domenica un diciottenne in provincia di Arezzo ha ucciso il padre sparandogli con una doppietta da caccia regolarmente denunciata. Subito dopo ha chiamato il 112 e si è costituito. È successo in una villetta alle porte di Lucignano, in provincia di Arezzo, a causa di un violento diverbio.
Secondo le prima ricostruzioni, qualche ora prima fra i due era scoppiata una violenta lite. Intorno alla mezzanotte, poi, il figlio ha atteso che genitore rientrasse, ha aspettato che salisse sul terrazzo e quando ha sentito aprire la porta è uscito e gli ha sparato.
Il ragazzo viveva con il padre dopo la separazione dei genitori, e con lui lavorava nell’officina sotto casa. I militari di Cortona che sono intervenuti con i carabinieri e con il 118 hanno riportato che da molti anni si protraevano dissidi familiari. I carabinieri sono dell’avviso che si sia trattato di un delitto d’impeto, il cui fattore scatenante è ancora da accertare.
Il sostituto procuratore Laura Taddei, accorsa con le forze dell’ordine, non tralascia alcuna ipotesi. Il giovane dopo l’interrogatorio in caserma è stato portato in carcere.