Dopo il no del popolo greco alle condizioni imposte dai leader europei e dai creditori il personaggio del giorno, in attesa dei prossimi sviluppi, e senz’altro l’ex ministro delle finanze del Governo greco Yanis Varoufakis (nella foto). Intercettato in un bar di Atene dal giornalista del quotidiano romano Il Tempo, Andrea Koveos, ha risposto ad alcune domande in merito alle sue recenti dimissioni e alla situazione che attanaglia la Greca alla disperata ricerca di liquidità. Varoufakis ha dichiarato al giornalista del quotidiano romano che la scelta di dimettersi era l’unica possibile ed è stata frutto di un ragionamento improntato sulla responsabilità. La speranza dell’ex ministro è comunque quella che il Governo di Alexis Tsipras riesca a trovare un’intesa con l’Europa nel più breve tempo possibile. Il “falco al contrario” del governo ellenico ha aggiunto che rimarrà in Grecia e continuerà a fare il proprio dovere come membro del parlamento di Atene. Varoufakis dice di aver maturato la decisione di lasciare Tsipras nella notte dopo il voto e che il suo abbandono non è una fuga.
Intanto le borse europee si mostrano ancora deboli in attesa dei vertici comunitari di oggi che potrebbero rivelarsi l’ultima occasione per la Grecia di restare nell’euro. Francoforte segna -0,3%, Parigi -0,45%, Londra -0,09% e Madrid -0,05%. Positiva solo Milano, in rialzo dello 0,41%, dopo lo scivolone di ieri di Piazza Affari che ha accusato le perdite più gravi dei listini europei. La Borsa di Tokyo ha aperto in rialzo dell’1,2 per centoe quella di Atene rimarrà chiusa fino all’8 luglio, lo ha annunciato in una nota l’Hellenic Capital Market Commission.
Oggi alle 13 si riunirà l’Eurogruppo e Alexis Tsipras è pronto a presentare un nuovo piano per ripagare parte del debito e anche ministro delle Finanze fresco di nomina, Euclid Tsakalotos. Intanto Christine Lagarde avverte che senza il saldo del debito di 1,6 miliardi di dollari alla Grecia non potranno essere concessi nuovi fondi. Barack Obama ha avuto un colloquio telefonico con il presidente francese, Francois Hollande, sugli sviluppi della crisi in Grecia. I due leader si sono detti d’accordo sull’importanza di trovare una strada che consenta alla Grecia di fare riforme, tornare alla crescita e alla sostenibilità del debito all’interno dell’area euro. Lo afferma la Casa Bianca, sottolineando che i due leader e i loro team economici continuano a essere in stretto contatto e a monitorare la situazione in Grecia e sui mercati globali.
Secondo l’Fmi l’Italia potrà risentire del dissesto finanziario greco anche se l’esposizione diretta è limitata, come sono contenuti i rischi di contagio nel breve termine. Intanto in Grecia le tre più importanti aziende che operano nel campo dell’elettronica hanno pagato gli stipendi mensili in denaro contante così da aggirare i limiti imposti dalle banche. «La Grecia è fuori dai parametri e non per colpa dei tedeschi cattivi, ma per responsabilità delle leadership che si sono succedute ad Atene negli ultimi 15-20 anni». Queste le parole sulla crisi greca del ministro degli Affari Esteri, Paolo Gentiloni, rilasciate al Corriere della Sera. Per il responsabile della Farnesina il rischio maggiore che si sta correndo è «quello della totale inadeguatezza politica dell’Europa, quello di rispondere ai problemi semplicemente con l’applicazione di parametri numerici. La situazione non si è risolta con la vittoria dei No al referendum greco. La prospettiva della cosiddetta Grexit – ha concluso il ministro Gentiloni – non può essere valutata solo dal punto di vista contabile, ma anche da quello delle alleanze internazionali».
Emanuele Bianchi