Si sarebbe suicidato Stefano Di Negro, l’architetto trovato agonizzante sabato sera sul greto del torrente Calcandola a Sarzana. Di Negro non è stato massacrato a sassate, ma da un colpo di pistola calibro 38, sparato in bocca dal revolver che poco prima aveva prelevato nella villetta dei genitori. La pallottola gli si è conficcata nel cranio. Proprio quell’arma, scopriranno gli investigatori, era sparita dalla scena poiché rimossa dai ragazzi che hanno dato l’allarme, con l’intenzione di rivenderla.
Agli occhi degli inquirenti la morte del professionista sarebbe «un più che probabile suicidio», su cui saranno condotti nuovi approfondimenti nelle prossime ore. Intanto Prisca Gianfranchi, moglie dell’architetto, ha raccontato delle difficoltà personali del marito: “Tutti gli anni in questa stagione andava in depressione. Era disperato, ma lo nascondeva”. La notizia è riportata stamani dai quotidiani Il Secolo XIX, La Nazione e La Repubblica. “Sabato ha detto che voleva staccare la spina. E io non sono riuscita a salvarlo dall’abisso”.