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HomeEconomia ArcelorMittal, depositata richiesta di recesso del contratto dell’ex Ilva

ArcelorMittal ha depositato
la richiesta di recesso
dal contratto sull'ex Ilva

Venerdì atteso il ricorso dei commissari

Si studia anche l'intervento dei privati

di Rossella Dell'Anno13 Novembre 2019
13 Novembre 2019

Un altoforno dell'acciaieria Ilva. ANSA/WWW.ILVATARANTO.COM +++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY +++

È stata depositata ieri da parte di ArcelorMittal la richiesta di recesso del contratto di affitto dell’ex Ilva. L’azienda sostiene di aver fatto un passo indietro “perché sono venute meno le tutele legali”. Nei giorni scorsi il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha inviato ad Arcelor Mittal delle controproposte del governo per riprendere la trattativa, tra queste anche l’ipotesi di reintrodurre lo scudo penale. Quello che sostengono i legali di ArcelorMittal è che, se anche fosse ripristinata “la protezione legale, non sarebbe possibile eseguire il contratto” perché la magistratura ha ordinato di spegnere l’altoforno 2. È questo uno dei motivi del passo indietro di Arcelor: il rischio che possa chiudere l’altoforno 2 per la mancata adozione delle prescrizioni di sicurezza, che potrebbe portare allo spegnimento anche del numero 1 e 4.

Il presidente del Tribunale di Milano, Roberto Bichi, assegnerà oggi il procedimento a una delle due sezioni specializzate in materia di imprese. Entro venerdì invece è atteso il ricorso dei commissari per sostenere la mancanza delle condizioni giuridiche dell’atto.
Un compromesso per ridurre il rischio d’impresa del gruppo franco-indiano potrebbe essere un intervento dello Stato tramite Cassa depositi e prestiti (Cdp) nella società con una quota tra il 20 e il 30% e l’utilizzo dei fondi strutturali dell’Ue per le aree di crisi complessa. In questo modo Mittal potrebbe ridurre gli esuberi o trasformarli in cassaintegrati.

Un’altra possibile soluzione sarebbe l’intervento di privati. I rischi di questa ipotetica misura sono due: il primo si trova nella difficile situazione economica che vive l’industria dell’acciaio in Italia, e l’altro è che gli acciaieri italiani sono tanti ma tutti di media-piccola taglia. Questo vorrebbe dire creare una cordata.

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