ROMA – Un luogo che non sia un semplice custode di reliquie, ma di strumenti capaci di sollecitare le nuove generazioni e la comunità in un nuovo patto culturale per la legalità. È con questo intento che nasce il progetto del primo museo d’Europa della lotta alle mafie, dedicato ai giudici Falcone e Borsellino.
Un progetto che parte da Palermo grazie all’iniziativa della Fondazione Falcone, in collaborazione con il Comune e la Città Metropolitana di Palermo, e che coinvolge anche altre città italiane. Oltre alla sede di palazzo Jung, poco distante dai luoghi di nascita dei due magistrati siciliani, sono previste due ulteriori sedi, a Roma e Bolzano. Da qui, il coinvolgimento nel progetto anche del Comune di Roma e della provincia autonoma di Bolzano. Un museo dunque che non sarà un semplice custode di memorie, ma un qualcosa di interattivo, narrante e itinerante.
“Non sarà solo un museo della memoria ma uno spazio fluido di incontro e di riflessione per un nuovo accordo generazionale a sostegno della legalità” dice il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla accogliendo l’idea della presidente della Fondazione, Maria Falcone. “Abbiamo immaginato questo spazio – prosegue il primo cittadino – come un osservatorio privilegiato per raccontare le storie e il sacrificio di chi ha combattuto il crimine organizzato”.
“A trent’anni dalle stragi mafiose d’Italia abbiamo voluto dare vita ad museo dedicato alla vita, alla memoria e al presente della lotta alle mafie. Uno spazio culturale speciale che unisca le istituzioni, in testa la polizia di Stato e l’Arma dei carabinieri, privati e altri musei partner” aggiunge Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso nel 1992.