Tendevano agguati alla polizia e perseguitavano i residenti delle aree senza forze dell’ordine grazie a un’applicazione scaricata sul proprio cellulare. Per questo la Apple ha rimosso dai suoi store online HKmap.live, app diffusa a Hong Kong e utilizzata dalla frangia più violenta dei manifestanti che chiedono l’indipendenza dalla Cina.
Una app controversa che “violava le regole”, scrive in una nota la società di Cupertino. “L’approvazione di Apple alla app ovviamente aiuta i ribelli. Questo significa che intendeva essere complice dei rivoltosi?”, ha scritto ieri il Quotidiano del Popolo, organo del Partito comunista cinese. Adombrava complicità tra Apple e i rivoltosi, smentita poi dalla rimozione dell’applicazione da parte dell’azienda fondata da Steve Jobs. La Cina ha sempre considerato la possibilità di un’interferenza Usa nelle proteste di Hong Kong, sempre più violente.
Questo è il secondo “incidente” diplomatico avvenuto questa settimana: dopo un tweet di un manager dell’Nba che sosteneva i manifestanti, la Cina ha oscurato le partite di basket americano e le aziende della Repubblica popolare hanno interrotto le sponsorizzazioni con le squadre.
Hong Kong, Apple toglie app
usata da molti manifestanti
per gli agguati alla Polizia
Ennesimo incidente diplomatico Usa-Cina
Il Pcc: "Apple appoggia le proteste?"
10 Ottobre 201964