Rilanciare il multilateralismo per affrontare le sfide del nostro tempo. Lo ha detto il premier Mario Draghi nel videomessaggio all’ assemblea generale dell’Onu, sottolineando che “gli ultimi mesi hanno posto davanti problemi che non possono essere risolti da soli quali la pandemia, la vaccinazione globale, il cambiamento climatico e il contrasto al terrorismo”.
Pandemia
Il presidente del Consiglio ha detto che la vita sociale è ricominciata dopo mesi di solitudine, ma le conseguenze della pandemia non sono finite. “La campagna di vaccinazione ci ha restituito fiducia nella nostra capacità di conquistare una nuova normalità. In Italia e in Europa abbiamo riaperto gran parte delle attività economiche. Gli studenti sono tornati nelle scuole e nelle università”, ha affermato Draghi evidenziando tuttavia che “le sfide lanciate dal virus sono ancora aperte”.
Vaccini
Il premier ha giudicato inaccettabile la disparità nella diffusione dei vaccini con le nazioni più povere. Secondo Draghi “nei Paesi ad alto reddito, più del 65% della popolazione ha ricevuto almeno una dose. Nei Paesi più poveri, solo il 2%. Meno vaccinazioni equivalgono a più morti” ha infatti detto Draghi evidenziando che “finché il virus continuerà a circolare liberamente, potrà mutare in modo pericoloso e mettere a rischio anche le campagne di vaccinazione più efficaci”.
Clima
Sul clima il premier ha detto che bisogna agire ora e ascoltare i giovani per salvaguardare l’economia e il pianeta . “La settimana prossima 400 ragazze e ragazzi da tutto il mondo si incontreranno a Milano per formulare le loro proposte sul contrasto al cambiamento climatico”.
Afghanistan e sicurezza globale
La salvaguardia dei diritti umani, a partire da quello delle donne afghane, è stato al centro dell’intervento di Draghi. “La composizione del nuovo esecutivo non risponde alle aspettative della comunità internazionale di un governo inclusivo e rappresentativo delle diverse componenti etniche, sociali e religiose”, ha detto il premier sottolineando che “è necessario evitare che il Paese torni ad essere una minaccia per la sicurezza internazionale”. Per Draghi occorre avere fiducia nella capacità del sistema delle Nazioni Unite di coordinare la risposta umanitaria internazionale, mobilitando risorse e assicurando un intervento rapido e coerente a difesa delle minoranze etniche e delle donne.