La App “Immuni” per il contact tracing, realizzata da Bending Spoons, dovrebbe essere pronta per la fine di maggio. È questa l’ipotesi avanzata dal commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, ieri, in audizione alla Commissione Trasporti e Comunicazioni della Camera.
Il commissario ha anche precisato però che si tratta di una sua opinione e che “gli interlocutori che possono sciogliervi questo dilemma sono altri”, riferendosi ai ministeri competenti, primi tra tutti Salute e Innovazione.
“La app funziona se il tempo di attraversamento, dall’alert al tampone, sarà accorciato e se a questa si accompagnerà la somministrazione dell’unico agente per individuare un individuo contagiato, che è il tampone”, perché “ha il fine di rendere più veloce e più certa natura, dimensione e popolazione dei contagi”, ha sottolineato Arcuri. Finora sono stati distribuiti ai sistemi sanitari regionali 3,7 milioni di tamponi e nelle prossime settimane ne saranno distribuiti altri 5 milioni.
La app, che sarà offerta a titolo gratuito, fornirà un alert in caso di contatto con un infetto. “Sei stato in contatto per più di 15 minuti negli ultimi 14 giorni con un altro device che risulta contagiato”, è il messaggio che potrebbe comparire sul telefono. Il ricevitore del device dovrà attivarsi ma se il sistema sanitario regionale non sarà in grado di fornire un tampone, “non ha fatto il suo lavoro e nessuno di noi lo ha fatto”, spiega Arcuri.
Intanto nel mondo sono state già lanciate diverse app. Da Singapore all’India, dall’Australia al Regno Unito sono circa 30 i paesi del mondo che stanno sperimentando un’app per il tracciamento dei contagi da Covid-19.
Tra i paesi che hanno adottato il tracciamento ci sono quelli che per primi hanno dovuto far fronte all’epidemia come la Cina, la Corea del Sud e Singapore. In India l’app di Stato “AarogyaSetu” è stata resa obbligatoria per tornare al lavoro. L’Australia ha adottato un’app a fine aprile, mentre negli Usa ci sono iniziative di singoli stati ma non un sistema nazionale.
Per quanto riguarda l’Europa, il Regno Unito sperimenta un’app da oggi e la Francia dai primi di giungo. Austria, Estonia, Svizzera, Irlanda, Grecia, Spagna hanno già un sistema di tracciamento, così come la Norvegia, anche Gps e server centrali.