Abuso dei social, aumento dei femminicidi ed esplosione della violenza delle baby gang. Sono questi i temi affrontanti nella relazione del Primo presidente della Cassazione Giovanni Mammone, in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario. Nell’aula Magna del Palazzo di Giustizia, a piazza Cavour a Roma, è intevenuto anche il ministro della Giustizia. Attesa per il discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Per la prima volta il tema dell’abuso dei mezzi di comunicazione viene messo in primo piano. «Un fenomeno preoccupante – sottolinea il presidente della Cassazione – che viola da un lato il diritto della collettività ad essere informata in maniera corretta, dall’altro crea danni a soggetti terzi». Mammone ha invitato gli utenti ad «aumentare la consapevolezza circa i pericoli della disinformazione». Per il magistrato il problema può essere affrontato con la prevenzione, «contrastando l’abuso prima che si realizzi il danno».
L’attenzione è poi rivolta alle violenze sulle donne. Secondo Mammone l’aumento dei casi di femminicio e stalker «è il frutto di una situazione di vulnerabilità femminile e di una tendenza a risolvere la crisi dei rapporti interpersonali attraverso la violenza». Il presidente si è soffermato poi sulle baby gang, un fenomeno “allarmante” che ha visto un “preoccupante sviluppo” negli ultimi tempi. Per Mammone «la sola risposta repressiva si rivela inefficace. Occorre una considerazione legislativa unificante».
Ad intervenire è stato poi il Procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio, che ha sottolineato il ruolo e le funzioni del pubblico ministero. «Deve svolgere le indagini nel modo più ampio possibile, esercitando responsabilmente i poteri di direzione delle indagini e delle forze di polizia». A tracciare però un bilancio dell’anno giudiziario passato è stato il ministro Andrea Orlando, che ha sottolineato come l’Italia sia uscita da una situazione di emergenza grazie all’aiuto del governo. «Non abbiamo dato alla Giustizia italiana l’illusione di riforme senza risorse. Il bilancio della Giustizia è infatti passato da uno stanziamento iniziale, per il 2014, di 7.553 milioni di euro, a 8.257 milioni di euro complessivi nel 2018» ha concluso il ministro.