Ricorrono oggi i 15 anni da quello che fu l’attentato più grave subito da un contingente italiano durante una missione all’estero. Il 12 novembre 2003 un camion cisterna esplode davanti all’ingresso della base italiana a Nassiriya. Moriranno 28 persone, tra cui 12 carabinieri, cinque militari dell’esercito e due civili italiani. Furono 19 gli italiani a perdere la vita, nove gli iracheni.
“Soltanto un’intensa collaborazione tra i popoli può aiutarci a sconfiggere le tenebre della violenza e a offrire un futuro all’umanità”, ha commentato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al ministro della Difesa, Elisabetta Trenta.
Cordoglio anche dal presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci: “Le terribili immagini di quel giorno sono ancora impresse in maniera indelebile, nella nostra mente. Altissimo fu il tributo di sangue pagato dall’Isola con sette siciliani caduti quel 12 novembre”.