ROMA – “La risata non è cosa leggera”, sosteneva Anna Marchesini. E anche se rivestite di comicità e ironia non dovrebbero esserlo neanche le sue memorie. È l’accusa che gli eredi dell’attrice rivolgono alla casa editrice Edizioni Sabinae per la pubblicazione di una “biografia non ufficiale”, disponibile dal 13 marzo nelle librerie e sulle piattaforme online.
Sotto la penna di Daniela Montemagno, il libro “Anna Marchesini, una e trina”, doveva essere secondo la casa editrice “la prima biografia italiana” dell’attrice. Il volume, come dichiara Edizioni Sabinae “ripercorre le tappe della sua interessante carriera, dal debutto con Tino Buazzelli fino alla morte prematura”, avvenuta nel 2016 a Orvieto all’età di 62 anni.
Gli eredi contestano la legittimità dell’opera
Ma per “il rispetto dovuto a tutti gli estimatori di Anna”, gli eredi di Marchesini ne contestano la leggittimità. In una lettera firmata dal loro legale, Alessandro Lardori, i familiari sostengono di non aver mai concesso “alcuna autorizzazione, né liberatoria, all’autrice ed alla casa editrice per la pubblicazione del volume”. E dichiarano che sui contenuti dell’opera, dei quali non erano stati messi al corrente “si riservano ogni diritto”.
Contestato anche l’ultizzo del nome e dell’immagine in copertina ai fini promozionali e/o commerciali. Un illecito che ricorda il successo di Anna Marchesini nell’emanciparsi da strumentalizzazioni mediatiche. Nelle vesti di regista e sceneggiatrice, è stata infatti tra i primi personaggi femminili a utilizzare linguaggio comico per affrontare gli stereotipi di genere. Un umorismo dettato da una donna per le donne, che ha ispirato tante altre artiste a sfidare i cliché femminili, portandoli sotto i riflettori e rendendoli oggetto di scena. Attrice, regista, sceneggiatrice, mediatrice culturale, scrittrice letteraria, docente di recitazione, le numerosi vesti di Anna Marchesini hanno marcato l’intera cultura teatrale italiana e segnato una tappa decisiva per l’autodeterminazione femminile.